Il presidente dell’Amministrazione soddisfatto della sentenza con cui, respingendo i ricorsi, è stata evidenziata la corretta gestione dei rifiuti nel territorio
Il Tar delle Marche, con sentenza n. 655 del 24 ottobre 2019, ha confermato la legittimità degli atti amministrativi adottati dalla Provincia nel 2014 e nel 2018 in merito all’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) di Cà Lucio di Urbino (che garantisce il pretrattamento dei rifiuti urbani indifferenziati dell’intera provincia prima del loro smaltimento nelle 3 discariche del territorio, cioè Fano–Monteschiantello, Tavullia–Cà Asprete e Urbino-Cà Lucio), respingendo i ricorsi presentati dai residenti.
Entrando nel dettaglio, il giudice amministrativo ha ritenuto legittima, sia sul piano istruttorio che della corretta applicazione delle leggi, l’ordinanza del 2014 con cui la Provincia aveva disposto la conversione del preesistente impianto di compostaggio in impianto TMB per ottemperare alle disposizioni del Ministero dell’Ambiente del 2013 (resesi necessarie dopo l’avvio di una procedura di infrazione comunitaria contro l’Italia in materia di gestione dei rifiuti), così come legittima è stata ritenuta l’ordinanza provinciale del 2018, con cui era stato disposto il mantenimento in esercizio del TMB dopo la sentenza del Consiglio di Stato n. 6.777 del 29 novembre 2018. In particolare, sotto questo profilo, il TAR ha precisato che la sentenza del Consiglio di Stato ha riguardato solo la discarica (e solo per l’omessa valutazione della cosiddetta “opzione zero”) e non il resto dell’impiantistica presente nel sito di Cà Lucio, compreso, dunque, il TMB. Pur non essendo oggetto del giudizio gli atti con cui è stato autorizzato nel 2019 l’ampliamento della discarica, gli stessi sono stati definiti dal Tar “utili per confermare il convincimento del Collegio circa la coerenza dell’azione amministrativa intrapresa sin dal 2014 dalla Provincia e dalle altre amministrazioni interessate”.
“Il Tar delle Marche – dice con soddisfazione il presidente della Provincia Giuseppe Paolini – dà ragione al lavoro dell’amministrazione provinciale, confermando il giusto operato e la professionalità dei nostri uffici in una materia, quella ambientale, particolarmente complessa dal punto di vista tecnico e normativo. Ma soprattutto, la sentenza rassicura tutta la comunità sulla corretta modalità di gestione dei rifiuti nel territorio. Tante polemiche sterili hanno solo creato incertezza e preoccupazione. Vorrei ricordare che nel 2014, grazie al provvedimento adottato dalla Provincia, in pochi mesi venne risolta la problematica del pretrattamento dei rifiuti, che in altri territori ha richiesto anni.