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Camerano, successo ed emozioni con Leopardi

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MACERATA 3 LUG. I “Luoghi Segreti” – come rassegna culturale alla ricerca dei punti di riferimento dell’animo umano, fortemente voluta dall’attore/doppiatore Luca Violini – non poteva avere esordio più consono.

Ancora una volta Violini ha saputo muovere emozioni che ognuno porta con sè nel retaggio di una sottile suggestione, risvegliata, mossa e scoperta dalla potenza evocativa ed esoterica della voce.
Una interpretazione impegnativa per un attore che, concentrato e davvero in forma, ha offerto una performance in stato di grazia, sotto la luna, a Camerano, nella settecentesca cornice dei Giardini Mancinforte.

Lo spettacolo “Giacomo, mio figlio. Echi e sussurri di Casa Leopardi” è l’analisi introspettiva, a volte tenera a volte burrascosa, dei rapporti complessi e difficili, non fra un padre e un figlio qualsiasi, ma dentro Casa Leopardi.
Lo scandire del tempo e l’eco dei passi paterni dentro l’atmosfera “odorosa di carta” della biblioteca di ventimila volumi che già sul finire del Settecento costituiva il tesoro di Monaldo, di Recanati e l’archetipo del destino di un grande poeta, riecheggiano nell’immaginario dello spettatore e colpiscono con forza la mente di ognuno. Violini alterna sapientemente e con maestria le voci dei protagonisti, aiutato dal gioco di luci e suoni gestiti in maniera impeccabile da Claudio Cesini e dal perfetto montaggio dei video realizzato da Marco Bragaglia. Poi, la valente sceneggiatura e la collaborazione letteraria di Paolo Logli, fanno il resto. Molto apprezzate le significative pause fra un passaggio e l’altro dove cantautori come Gaber, Guccini, Vecchioni, Dalla o Baglioni tratteggiano elementi distintivi dell’adolescenza, dalla presenza genitoriale all’amore, dalla solitudine al volo della fantasia.

Il tutto, nella concezione di un universo che fra costellazioni lontane e natio borgo selvaggio lì presente, ci fa conoscere a fondo la disperazione e la ferrea volontà di un carattere indomito come quello di Giacomo, determinato a crescere ed imporsi, pur nella cosmica consapevolezza del vivere.