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Caterpillar Jesi, oggi la manifestazione. Giuliodori (Alternativa): “La situazione è grave”

Caterpillar
Paolo Giuliodori

Vanno avanti ormai da giorni le proteste dei lavoratori di Caterpillar Jesi in seguito all’annuncio della chiusura dello stabilimento e il licenziamento dei circa 260 dipendenti. Prosegue il presidio davanti ai cancelli dell’azienda e oggi pomeriggio è prevista anche una manifestazione in città, alla quale sono attesi anche alcuni esponenti politici come il ministro Orlando e le parlamentari Boldrini e Morani.

Torna sulla vicenda il deputato osimano di Alternativa Paolo Giuliodori, che alla notizia della chiusura aveva subito presentato un’interrogazione al Mise per chiedere al governo di intervenire. «La situazione è grave, la chiusura di Caterpillar rappresenta un problema molto serio per la Vallesina e per tutto il tessuto produttivo marchigiano. Se ne va un’eccellenza del nostro territorio, con una tradizione ormai secolare, che ha fatto delle Marche un polo importante nel mondo della meccanica edile. Ma la partecipazione dei politici a questa manifestazione non serve assolutamente a niente, anzi» esclama Giuliodori.

«Non possiamo far finta che sia una sorpresa, o tantomeno bollinare la crisi Caterpillar come un’eccezione, visto che purtroppo nelle Marche ormai è la regola: basti pensare a Whirlpool, Enedo, Elica, Auchan-Sma e molte altre. È in atto lo smantellamento del nostro territorio» fa notare il deputato. «Le ragioni – prosegue – sono sempre le stesse e sono ben note: siamo in pieno neoliberismo, in un sistema globalizzato dove i capitali si spostano con grande facilità e fanno il bello e il cattivo tempo. Siamo ostaggi di un meccanismo europeo totalmente folle, che ha generato all’interno dell’Unione stessa una concorrenza sleale e spietata tra Paesi. Le aziende vanno dove pagano meno tasse e dove la manodopera costa meno. E i costi sociali ricadono sempre sui cittadini. In aggiunta l’Italia come Paese, non potendo gestire la propria politica monetaria, non ha strumenti per proteggere le nostre aziende e i nostri lavoratori. Quindi qualsiasi iniziativa si possa intraprendere, che sia la cassa integrazione, un piano di ricollocazione o altro, potrà essere solo un misero palliativo in un sistema malato. Dovremmo lavorare per applicare la Costituzione, mettere davvero il lavoro al primo posto e la dignità dei lavoratori. Questo è l’unico modo per non avere più altre crisi “Caterpillar”. Ma quando si tratta di fare davvero qualcosa in difesa del lavoro non si muove una foglia».

«L’ultima presa in giro viene dalla Legge di Bilancio, con l’emendamento del governo sulle delocalizzazioni. Nell’emendamento non c’è nessun deterrente, nessun aiuto, nessuna soluzione. Niente. Ora gli stessi responsabili del disastro lavorativo italiano hanno la faccia tosta di fare passerelle promettendo aiuto. Ma di cosa stiamo parlando? Che senso ha farsi vedere alla manifestazione? È la solita ipocrisia della politica, che si fa le sfilate davanti alle telecamere per far credere di essere vicina ai lavoratori, poi in Parlamento nessuno apre bocca e votano tutti senza fiatare su qualsiasi cosa. Queste sfilate servono solo a cercare di pulirsi un po’ la coscienza» conclude Giuliodori.