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CGIL Marche su Poste Italiane: dubbi su operazione ‘Nexive’. A rischio circa 100 dipendenti

poste italiane

Nel 2021, Poste Italiane acquisisce “Nexive”, suo principale concorrente, confermando il valore strategico dei partner ed annunciando l’intenzione di salvaguardare la filiera degli appalti.

Fin dall’inizio, SLC CGIL, anche nelle Marche, ha vigilato per garantire le tutele contrattuali ed un adeguato rafforzamento delle aziende appaltate dell’ex Nexive e cioè 7 nelle Marche, in tutte le province, con circa 100 dipendenti.
A tale scopo, SLC CGIL ha cercato di più volte ma senza esito, di avere un incontro con le imprese
coinvolte.

Il sindacato ritiene che questo sia un segnale evidente che qualcosa non va nelle relazioni industriali, laddove invece Poste Italiane dovrebbe essere impegnata ad intervenire nei confronti delle ditte. E questo per tutelare, attraverso un’adeguata vigilanza, il rispetto delle condizioni di lavoro e di sostenibilità per le ditte cui ha affidato questo compito in un’ottica di responsabilità sociale.

A tal proposito, le nuove metodologie per la corresponsione delle commesse affidate alle aziende
ritardano notevolmente i pagamenti, con il conseguente rischio di tracollo delle ditte appaltate e
dei relativi riflessi occupazionali.

Slc Cgil Marche ritiene che questo comportamento di Poste Italiane SpA e cioè la più grande realtà del comparto logistico in Italia, sia irresponsabile e ci chiede quale sia lo scopo ultimo dell’operazione “Nexive”. Operazione che ha permesso a Poste d’ingurgitare il maggiore concorrente: lesinare su diritti e remunerazioni? Scaricare le proprie inefficienze su lavoratori e lavoratrici? Scaricare su altri la responsabilità di queste operazioni? Mantenere i livelli di servizio tagliando i costi a discapito dei partner, delle lavoratrici e dei lavoratori?

Per questi motivi, Slc Cgil auspica la convocazione di un tavolo composto da rappresentanti dei lavoratori e delle imprese (appaltanti e appaltatrici) per trovare soluzioni nell’interesse di tutti, a partire da quello dei lavoratori e della clientela, la quale, se le cose non dovessero risolversi, non potrà che subire un peggioramento nella qualità del servizio.