Le diverse figure professionali presenti nel Servizio sanitario regionale che non hanno un rapporto di lavoro stabile rappresentano il 6,39% rispetto al totale degli operatori della sanità marchigiana.
Se le Marche si pongono al primo posto nella graduatoria delle regioni italiane per raggiungimento dell’equilibrio finanziario del sistema sanitario regionale chiudendo in attivo il 2013, grazie sopratutto al sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità marchigiana (meno operatori e conseguentemente maggiori carichi di lavoro, migliaia di ore di lavoro straordinario non sempre retribuite, ferie arretrate), lavoratrici e lavoratori che hanno sopportato il peso delle manovre finanziarie di contenimento della spesa del personale a partire dal 2010 (per un perdita complessiva di circa 1.500 operatori nel complesso del Servizio sanitario regionale), oggi chiediamo sia riconosciuto e ripagato lo sforzo compiuto.