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Confartigianato AN-PU: riaprire tutto o sarà un disastro

Confartigianato

“In questi mesi hanno sofferto, e noi con loro. Ma hanno seguito le regole, per il bene dei loro cari e dei loro dipendenti. Adesso però basta. E’ ora di lanciare la vera Fase 2 dell’economia”. Marco Pierpaoli, Segretario Generale di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino lancia un appello alla Regione Marche e al Governo affinché il prossimo 18 maggio si possa “riaprire tutto, senza se e senza ma, non ci possiamo permettere un solo tentennamento in più, un solo giorno in più. Il 19 potrebbe essere già tardi”.

Gli imprenditori “hanno fame di ripartire – incalza Pierpaoli – dateci protocolli da seguire e fiducia, rispetteremo le nuove regole”. Parrucchieri, estetiste, ristorazione, bar, pasticcerie, commercio in sede fissa e su aree pubbliche: “Ci sono in gioco migliaia di lavoratori, di famiglie, che dopo due mesi di blocco vivono una situazione oramai drammatica – sottolinea il Segretario – ogni ora che passa si fa più vicina la cessazione definitiva di migliaia di attività che non avranno più la forza di riaprire”.

L’appello di Confartigianato tiene doverosamente conto del fattore Covid-19 e delle normative relative alle riaperture. “Le imprese però hanno bisogno anche di tempi certi, oltre che di regole certe. Per questo chiediamo alla Regione Marche di definire al più presto i protocolli in discussione, con la partecipazione di Anci e delle categorie economiche, per fornire un indirizzo unico ai Comuni con le modalità di riapertura dei mercati, e per organizzare, là dove necessario, il distanziamento all’interno dei locali e nelle aree pubbliche”.

Ripartire dunque, ma come? Confartigianato lancia una serie di proposte, “perché il nostro stile non è solo chiedere, ma collaborare – rilancia Pierpaoli: “Obbligo per i titolari e gli addetti alle vendite di dotarsi di mascherine comuni, guanti  e gel idroalcolico; prevedere le necessarie misure in modo da attuare il distanziamento e regolare l’accesso ai negozi, ai tavoli, ai banchi, che saranno attuate anche con la collaborazione dell’operatore; obbligo di esporre cartelli alla clientela con le regole di comportamento, le misure per il distanziamento e l’accesso al banco. I nostri imprenditori sono pronti a seguire queste indicazioni, da subito, affrontando anche ulteriori costi di gestione, e senza la certezza di ripartire”.

Anche le Istituzioni però possono e devono fare la loro parte. “Al Governo Regionale e Nazionale chiediamo provvedimenti di liquidità a fondo perduto, rapidi e senza burocrazia; rinvio del pagamento di imposte, tasse e dei tributi previdenziali fino al 30.12.2020.

E’ la ricetta per ripartire “insieme – rimarca Pierpaoli – questa è la parola chiave. Solo insieme ne usciremo, e solo se ognuno farà la propria parte. Non ci si illuda poi che il motore riprenderà a girare da subito – avverte il Segretario – la Fase 2 dell’Economia sarà lenta. Lo stiamo già verificando nella manifattura: seppur riaperte, le imprese del settore non sono state in grado di riavviare la produzione in pochi giorni. Serviranno settimane, se non mesi”. Lo stesso purtroppo accadrà anche “nel settore del commercio e dell’artigianato – prevede Pierpaoli – per la limitazione dello spostamento delle persone e per la mancanza di risorse economiche dovuta alla profonda crisi. Le famiglie sono all’asciutto, a partire dai lavoratori che non hanno percepito la cassa integrazione e gli autonomi che non hanno incassato. Ecco perché non possiamo permetterci un giorno di attesa in più”.

Che il 18 Maggio sia dunque il giorno della Fase 2 dell’economia, della ripartenza per tutti, per tutto. Confartigianato confida nel ruolo strategico della Regione Marche, capace in queste settimane di scelte coraggiose e lungimiranza. il 19 Maggio potrebbe essere già tardi.