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Confcooperative Marche, 3500 occupati nel 2019

Confcooperative Marche

Il lavoro che sembra fuori posto è quello che include tutti. Sono 3.500 le persone che lavorano nelle 100 cooperative sociali che aderiscono a Confcooperative Federsolidarietà Marche, una realtà con un fatturato di quasi 97 milioni di euro. Di queste, sono oltre 420 le persone svantaggiate occupate nelle 42 cooperative sociali di tipo B. A come incrementare le opportunità di sviluppare occupazione in queste imprese sociali è stato dedicato il convegno di approfondimento “#Fuoriposto, il lavoro dove non te l’aspetti”, che si è svolto nella Sala convegni FederBcc Marche ad Ancona. Un tema che è un filo conduttore per un’iniziativa nazionale di Confcooperative Federsolidarietà che unisce tutte le regioni in un’analisi di questo settore.

“Sono sempre le persone al centro del lavoro delle cooperative specialmente di quelle sociali – ha detto Massimo Stronati, presidente Confcooperative Marche -, lavoriamo insieme con tutti gli attori coinvolti, come la Regione Marche cui chiediamo una maggiore azione di concertazione, per programmare e co-progettare gli interventi che consentano una sempre maggiore occupazione per queste persone, che si traduce in un miglioramento complessivo, oltre che della loro vita, di tutta la comunità”.

Il terzo settore è “un partner di tutto rispetto – ha detto Roberto Frullini, presidente Confcooperative Federsolidarietà Marche -, nel generare occupazione e inclusione sociale di persone con fragilità. Siamo tutti corresponsabili del percorso, sociale e pubbliche amministrazioni, necessario per contribuire a dare risposte ai bisogni della collettività e alla rigenerazione dei territori”.

Un contributo a questo percorso, ha sottolineato Loretta Bravi, assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, “arriva dalla Regione Marche. Mi sono impegnato per trovare strade di utilizzo anche dei fondi comunitari per creare bandi e percorsi che possano contribuire a sostenere gli inserimenti lavorativi di queste persone. Un cammino non sempre facile ma per il quale lavoriamo con impegno”.

All’incontro, moderato da Paola Fabri, consigliere nazionale Confcooperative Federsolidarietà per le Marche, hanno portato la loro testimonianza operativa i vicepresidenti di Confcooperative Federsolidarietà Marche, Michele Altomeni e Giorgia Sordoni, oltre ai rappresentanti dei sindacati e di alcune imprese.

“Il consenso al lavoro della cooperazione sociale viene dalla riconoscibilità da parte delle comunità – ha detto Stefano Granata, presidente Confcooperative Federsolidarietà nazionale, che ha partecipato all’incontro con il direttore nazionale Vincenzo De Bernardo -, le persone trovano nelle nostre cooperative la possibilità di soddisfare alcuni dei loro bisogni. Continuiamo a lavorare per avere questo riconoscimento, che è il segno tangibile del nostro valore”.