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Coronavirus, misure a sostegno delle imprese marchigiane

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È necessario agire in fretta. Sono 71.260 le imprese con 171.000 dipendenti, pari al 52,0% del totale imprese e al 53,1% del totale dipendenti, che, sulla base dei dati Istat, nelle Marche operano nei settori sospesi (da DPCM 11 marzo 2020 e dal DM Mise 25 marzo). È necessario, inoltre, tenere in considerazione la presenza di attività che, pur potendo restare aperte, hanno momentaneamente chiuso per difficoltà di reperire la strumentazione necessaria per continuare l’attività in sicurezza, di gestione dei flussi di clientela (es. mantenimento distanze), per riduzione degli ordini, per assenza del personale, per mancanza di materie prime. La situazione è seria – illustra il Segretario di Confartigianato Marche, Giorgio Cippitelli – sia dal punto di vista sanitario e umano (secondo gli ultimi dati della protezione civile, all’8 aprile, i deceduti nelle Marche sono 652) e se pensiamo, soprattutto, che i drammatici effetti della crisi da Coronavirus si inseriscono in un precedente quadro economico regionale già caratterizzato da preoccupanti segnali di debolezza (vedi dati allegati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Marche).

La Confartigianato delle Marche – ci tiene a precisare il Segretario Regionale – con tutte le sue articolazioni, è stata sin da subito operativa e a disposizione per fronteggiare l’emergenza coronavirus, sia sul fronte degli aspetti sanitari, sia per quanto riguarda le conseguenze sul tessuto produttivo economico degli artigiani e delle micro e piccole imprese, per non parlare delle interpretazioni delle norme. Stiamo portando – aggiunge Cippitelli – e sin dalla sua istituzione, concrete e fattive proposte al tavolo di confronto della Regione Marche. Nelle varie occasioni abbiamo sempre supportato la necessità che l’attuale situazione vada affrontata seguendo tre linee. La prima è sicuramente il fattore tempo: le scelte vanno fatte adesso, subito, la situazione è di una tale gravità che attendere è impensabile. La seconda è che, nello specifico dell’ambito economico, le scelte devo essere di una portata ben maggiore. La terza linea è che le scelte devono ricomprendere tutto, tutti gli ambiti, i settori, e farlo una volta per tutte.

Oggi, e lo hanno ribadito in occasione di questa conferenza, abbiamo bisogno di un Piano straordinario per salvare e sostenere le imprese, continua il Presidente di Confartigianato Marche, Giuseppe Mazzarella: il perdurare dell’emergenza Covid-19 sta mettendo in drammatico allarme il futuro di tantissime imprese e dell’economia. Di fronte ad una situazione senza precedenti, bisogna evitare di incappare negli errori del recente passato, come quelli legati al post sisma. Riguardo a questo, affinché ci sia di un reale avvio della ricostruzione, occorre che venga proseguita e rafforzata l’azione di semplificazione normativa. Ci aspettiamo anche che venga data concretezza al lavoro del Patto per lo sviluppo, affinché divengano tangibili le ricadute sul mondo delle imprese.

Tornando al progetto, prosegue Mazzarella, la finalità primaria, una volta superata l’emergenza sanitaria, è il rilancio dell’economia e del territorio con un piano pluriennale, completo e senza separatezze, chiusure o compartimenti stagni. Il progetto contempla misure di immediata e urgente applicazione per dare subito risposte alle esigenze che gli imprenditori stanno vivendo e limitare le ripercussioni dello stop delle attività. Tra queste, ad esempio, per quanto riguarda il personale e le sue competenze, riteniamo fondamentale mantenere e rafforzare per almeno 12/18 mesi le risorse economiche già previste dall’art.19 del DL 18/2020 per le sospensioni lavorative erogate attraverso FSBA, individuando la bilateralità come strumento attuatore a 360 gradi per soddisfare le esigenze delle imprese; la revisione di “premi” sul cuneo fiscale a favore di quelle imprese che non sospendono le attività e non licenziano i dipendenti; il rafforzamento delle risorse per garantire e implementare una nuova fase formativa di politiche attive per orientamento, riconversione, ingresso e/o reinserimento nel mondo del lavoro, anche come titolare di impresa; la semplificazione delle normative in tema di assunzioni, ampia delega alla contrattazione territoriale per la gestione della flessibilità in senso ampio.

In prospettiva, la proposta di Confartigianato Marche prevede un quadro di interventi in grado di consentire al Paese di superare i fattori di debolezza, peraltro già presenti, del sistema produttivo, infrastrutturale e amministrativo e recuperare il più rapidamente possibile condizioni di sviluppo stabile. Occorre sottolineare la necessità che tra tutti i Soggetti (Governo, Regione Marche, Università, Associazioni…) ci siano reale e maggiore relazione, collaborazione, sinergia e coordinamento per ottimizzare ed amplificare i positivi effetti delle singole azioni poste e da porre in essere e che devono riguardare in via prioritaria quel 99,4% di piccole e micro imprese che costituisce l’economia regionale.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Presidente Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno e Fermo Renzo Leonori e il Presidente Ancona-Pesaro e Urbino Graziano Sabbatini ed altri dirigenti imprenditori ed imprenditrici di diversi settori.

Subito ristoro e soldi veri per liquidità, subito possibili finanziamenti a 10 anni per progetti di sviluppo e ripartenza, territorio e settori, senza rating o elementi pregiudizievoli fino a tutto il 2020, sospensione imposte, tasse e tributi di ogni tipo fino a dicembre 2020, poi rateizzazioni a 10 anni.

In un Paese che ha dato un reddito di cittadinanza ed altro ancora non può dimenticare l’economia vera e l’ossatura di un Paese, le MPMI, favorendo ancora una volta le Banche.