Home Consumatori Consumatori Ancona

Cup cancella liste d’attesa. Ma gli esami restano confermati

Cup cancella liste d’attesa. Ma gli esami restano confermati

«La sua prenotazione per la visita in data ….. è stata cancellata, arrivederci.» Questa è la voce metallica e sconcertante che annuncia al paziente la cancellazione della sua prenotazione senza possibilità di interlocuzione. Di queste telefonate ne arrivano parecchie ai cittadini marchigiani. Il mittente è il servizio Cup regionale che con la voce artificiale, comunica la cancellazione della prestazione sanitaria.

«Questi esami alla mia età e con la mia situazione sanitaria   ̶   spiega un anziano signore che vuole rimanere nell’anonimato   ̶   sono molto importanti perché il quadro clinico può mutare da un anno all’altro. La risonanza era fissata a maggio ma era saltata per l’emergenza Covid, poi una decina di giorni fa me l’hanno riprogrammata per i primi giorni di luglio.

Non potendo interloquire con quella voce registrata ho chiamato il Cup e dopo la solita interminabile attesa mi è stato detto che non potevo fissare la risonanza in alcun centro sanitario delle Marche. Sono senza una soluzione. Ho pensato di contattare il reparto di radiologia del ‘Murri’ di Fermo, siccome conosco il primario mi ha detto che nel suo reparto non era accaduto nulla di nuovo per far saltare il mio esame e che di chiamate del genere gliene avevano segnalate molte. Il mio esame sembra sia confermato per quella data, ma mi hanno consigliato di chiamare e prima per vedere se è cambiato qualcosa.»

Purtroppo di questi fatti se ne raccontano a centinaia, questo è il segno del malessere ormai evidente. I sindacati di categoria hanno chiesto un incontro urgente alla Regione Marche per limitare il caos:

«La decisione della Regione Marche di annullare tutte le prestazioni ambulatoriali con classe di priorità differita e programmata, adottata con la Delibera 523 del 5 maggio scorso, sta generando disagi a tutti i livelli – attaccano le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil – Come previsto, nell’incontro con il Servizio Salute il 4 giugno scorso, le conseguenze della disposizione si stanno manifestando in tutta la loro drammaticità.

La prima grande difficoltà per le persone consiste nell’accedere agli studi dei medici di famiglia, letteralmente assaltati in queste settimane dai pazienti che devono ottenere la ‘rivalutazione del bisogno assistenziale’ e ricevere una nuova prescrizione.»ABov