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DIGITALE, NASCE IL CLOUD DELL’ITALIA MEDIANA: SOTTOSCRITTA L’INTESA

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pcANCONA 24 MAR.  L’assessore alle Reti ICT e progetto Cloud Paola Giorgi, questa mattina a Perugia, ha sottoscritto per conto della Regione Marche il “Protocollo d’intesa tra le regioni Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Toscana, Umbria con la partecipazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale per l’attuazione del piano strategico Crescita Digitale nell’ambito dell’Agenda digitale nella programmazione 2014-2020”, che da vita al Cloud dell’Italia Mediana.

“L’approccio innovativo che ha contraddistinto l’azione di Regione Marche in ambito digitale – spiega l’assessore – che ha reso emergente il tema del Cloud, oggi sempre più centrale nello sviluppo delle infrastrutture tecnologiche e dei servizi digitali,  ha sempre previsto una visione interregionale ed un forte orientamento al superamento della logica obsoleta dl riuso, verso la creazione di una nuova communities, oggi, con la stipula di questo accordo, interregionale, ma con lo sguardo volto ad una visione più ampia , legata alla Strategia della Macroregione Adriatico Ionica, con la creazione di un Cloud Adriatico Ionico” .

Questa logica ha caratterizzato alcuni dei focus oggetto del Protocollo sottoscritto oggi che si rafforza nella programmazione comunitaria 2012/2020 nel cui ambito potranno essere sviluppate azioni di sistema. L’Intesa sarà quindi la “palestra” per impostare questo nuovo percorso e per definire un modello di riferimento per i processi di interazione e collaborazione delle community interregionali. Ogni territorio ha le proprie caratteristiche e richiede servizi strategici per il proprio tessuto imprenditoriale e per i propri cittadini: occorre quindi impostare nuovi percorsi che consentano di collaborare senza vincoli e rallentamenti, ognuno gestendo le proprie peculiarità, ma in un quadro complessivo unitario di riferimento, creato e condiviso sia in termini di knowledge, che di progettazione e di finanziamento. In questo modo le Regioni potranno esercitare il loro ruolo di “cloud service broker​” (CSB) per facilitare l’erogazione e l’integrazione dei servizi digitali nei propri territori, ma utilizzando sinergie e risorse di un contesto più ampio che è quello della collaborazione interregionale e nazionale grazie anche all’Agenzia per l’Innovazione. La Regione Marche – conclude l’assessore Giorgi – ha da anni intrapreso un percorso di trasferimento tecnologico con l’Istituto nazionale di fisica nucleare. Le tappe più importanti sono state finora: Marche Cloud, Ocp (Open City platform) ed Adriatic Ionian Cloud. Si ritiene infatti che lo sviluppo di reti ad alta velocità, le avanzate tecnologie di cloud computing potrebbero lo avere stesso impatto rivoluzionario che ebbe un secolo fa lo sviluppo delle reti dell’elettricità e dei trasporti”.

L’Intesa si basa su quattro azioni prioritarie:

1. attuare iniziative dell’agenda digitale nell’ambito della programmazione 2014-­2020 con un percorso collaborativo che definisca tra le parti impegni condivisi per attuazione di azioni inter­regionali di sistema, individuare e sviluppare soluzioni e prassi comuni, monitorare i risultati ottenuti per la crescita digitale;

2.  promuovere la diffusione della cultura e delle competenze digitali nei territori regionali in un quadro che massimizzi i risultati e permetta di creare “comunità di pratica” sostenibili e di livello inter­regionale, con particolare attenzione al tema delle competenze manageriali legate al digitale sia in ambito pubblico che privato (cosiddetta “e ­leadership”);

3. sviluppare il ruolo delle Regioni nell’ambito del cloudcomputing superando la logica obsoleta del riuso classico, in particolare il ruolo delle regioni come “cloud service broker” (CSB) per facilitare l’erogazione e l’integrazione dei servizi digitali nei propri territori, in raccordo con un quadro certo e condiviso a livello inter­regionale, nazionale ed europeo, per realizzare un ecosistema digitale aperto allo sviluppo di servizi da parte dei soggetti privati in concorrenza a partire da implementazioni di riferimento (reference implementation) rilasciate come FLOSS (software liberamente riusabile);

4. favorire con il digitale l’apertura (openness): open data (dati aperti), open source (codice aperto), open access (ricerca aperta) ed open gov (amministrazione aperta, semplificazione e trasparenza, partecipazione e collaborazione civica).