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Distrugge l’auto del rivale a martellate, pugliese arrestato

Nella tarda serata di ieri, tutte le Volanti della Questura sono state chiamate ad intervenire a Collemarino in quanto più telefonate segnalavano al 113 la presenza di un uomo in strada che stava prendendo a martellate un’auto.

Poco dopo giungeva anche la concitata telefonata di una donna che chiedeva aiuto alla Polizia in quanto il suo ex, che poco prima aveva distrutto l’autovettura del suo nuovo compagno, stava prendendo a martellate la porta d’ingresso della sua abitazione nel tentativo di entrare all’interno.

Immediato l’intervento delle pantere che nel giro di un paio di minuti giungevano sul posto ponendosi alla ricerca dell’uomo che nel frattempo, udite le sirene della Polizia, si era allontanato dal luogo a piedi nascondendosi all’interno di alcuni cespugli.

Pur in presenza di scarsa illuminazione, gli agenti riuscivano in brevissimo tempo ad individuare l’uomo e recuperare il martello con il quale poco prima aveva danneggiato l’auto e tentato di sfondare la porta dell’abitazione.

“Me la devono pagare, me la devono pagare”, sono state le prime parole dell’uomo, che, ancora visibilmente alterato, continuava a manifestare disappunto ed astio per la nuova relazione che la sua ex, con la quale aveva convissuto per tre anni, aveva da poco iniziato con un altro uomo.

Le due vittime, invece, denunciavano che da un paio di mesi l’uomo inviava all’ex sms a tutte le ore del giorno e della notte, seguendola nei suoi spostamenti giornalieri, tanto da ingenerare sia nella donna che nel nuovo compagno un perdurante stato d’ansia che li aveva portati al cambiamento delle proprie abitudini di vita.

Ringraziavano, inoltre, i poliziotti per la prontezza dell’intervento che li aveva salvati da un’aggressione che avrebbe potuto avere ben più tragici risvolti.

D.G., pugliese di 34 anni domiciliato ad Ancona, veniva arrestato per atti persecutori, danneggiamento aggravato, tentata violazione di domicilio e porto di armi od oggetti atti ad offendere e trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.