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Economia del mare: opportunità di sviluppo per Ancona e le Marche

Marche
Incontro Economia del mare

Ancona – Il settore marittimo-logistico è strategico per le relazioni internazionali dell’Italia e per lo sviluppo della regione Marche, costituendo un fattore strategico in termini di competitività, sostenibilità e attrazione di investimenti. Il porto di Ancona rappresenta un driver strategico per raggiungere nuovi mercati di sbocco e uno snodo attraverso il quale innestare nuove scelte di investimento delle imprese. Partendo dalle analisi geo-statistiche di SRM, Centro Studi del Gruppo Intesa Sanpaolo, si è tenuto oggi ad Ancona, presso la Loggia dei Mercanti, un partecipato momento di approfondimento per cercare di cogliere le nuove opportunità che provengono dai fondi del PNRR e per discutere delle criticità connesse agli scenari economici attuali.

L’evento è stato aperto dal Presidente del Consiglio Comunale di Ancona, Tommaso Sanna, dal Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini e dalla Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo, Alessandra Florio.

A seguire Massimo Deandreis, Direttore Generale SRM, e Alessandro Panaro, Responsabile Maritime & Energy SRM, hanno presentato le potenzialità dell’economia del mare per il territorio adriatico e regionale in particolare intervenendo sul tema “I trasporti marittimi e la logistica driver di crescita: nuovi scenari e focus Marche”.

Dati, dinamiche e valutazioni sulle quali hanno preso avvio le riflessioni di Guido Castelli (Assessore Regione Marche), Stefania Bergamaschi (Direttore Commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo), Vincenzo Garofalo (Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale), Valentina Di Milla (Presidency Cabinet of Femoza), e Stefano Zunarelli (Founding Partner Studio Legale Zunarelli).

Ad introdurre e moderare i lavori il Presidente dell’International Propeller Club Porto di Ancona, Andrea Morandi.

Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo: “La cosiddetta economia del mare produce nelle Marche 1,5 miliardi di valore aggiunto e 6,7 miliardi di euro di import-export regionale viaggiano via mare. Numeri che danno la dimensione di quanto sia importante per le Marche il porto di Ancona. Da parte nostra, come prima banca italiana e della regione, siamo impegnati nel ridare forza alla ripartenza che si era evidenziata nel 2021 e sostenere le imprese nel superare nuova questa fase di incertezza. E’ fondamentale permettere alle aziende di continuare il percorso intrapreso con investimenti strategici in efficientamento energetico, digitalizzazione e valorizzazione delle filiere, con queste ultime che posso giocare un ruolo strategico alla luce delle catene di fornitura che sembrano destinate a riorganizzarsi su scala più regionale ed euro-mediterranea. In questo frangente storico il nostro Paese ha inoltre la grande opportunità costituita dal PNRR, nel cui arco temporale Intesa Sanpaolo metterà a disposizione oltre 410 miliardi di euro di erogazioni, di cui 270 miliardi per le imprese”.

Massimo Deandreis, Direttore generale SRM: “I nostri studi hanno evidenziato quanto, in questo momento storico della nostra economia, sia importante che il territorio disponga di un sistema portuale e logistico forte ed efficiente. Siamo in una regione tradizionalmente molto legata al mare, infatti, abbiamo censito 3.200 imprese collegate alla filiera dello Shipping e della logistica ed inoltre il 43% dell’import export viaggia via nave. Le nostre stime dicono che, nonostante guerra e la pandemia abbiano stravolto l’intero sistema produttivo e inciso in modo significativo sullo sviluppo delle catene logistiche e sulle rotte, il Mediterraneo continuerà ad avere una sua centralità. Vanno perseguite quindi con insistenza politiche rivolte a valorizzare i porti, sempre più nelle direzioni indicate dal PNRR: digitalizzazione, sostenibilità e crescita delle connessioni inland, per essere sempre più al servizio della manifattura”.

IL SOSTEGNO DEL PORTO DI ANCONA E DELL’ECONOMIA DEL MARE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO
A cura di SRM

· Le Marche vantano 3.200 imprese della filiera logistica che occupano 20mila addetti. Il valore aggiunto generato dall’economia del mare è pari a circa un miliardo e mezzo di euro. Il contributo del porto di Ancona al PIL regionale è del 2,7%.

· L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale è costituita dai porti di Pesaro, Falconara, Ancona, San Benedetto del Tronto, Pescara ed Ortona, in ordine geografico da nord a sud. Il porto principale, in termini di movimentazione di merci e passeggeri è Ancona.

· Nel 2021 ha movimentato circa 11 milioni di tonnellate di merci, registrando un aumento del 22% sul 2020 e dello 0,5% sul 2019. Le tipologie di merci più rilevanti in termini di movimentazione sono il RO-RO (traffico di automezzi gommati), le rinfuse liquide con 3,7 milioni di tonnellate (+7,3% sul 2020) movimentate presso la raffineria API di Falconara e i container con 167mila TEU (+5,5%).

· Importante il traffico RO-RO con 5,7 milioni di tonnellate (+43,5% sul 2020 e + 21% sul 2019). Il 34% dei camion che si imbarcano ad Ancona proviene da Francia e Spagna; il 32% dall’Europa centrale fino alla Gran Bretagna e alla Scandinavia ed il 5% dall’Europa dell’Est. Il restante 29% del traffico ha origine nel territorio italiano.

· L’83% di questo traffico è con la Grecia, Ancona è infatti leader per il Ro/Pax tra la Grecia e l’Europa centro-occidentale.

Per quanto riguarda il traffico passeggeri, nel 2021 il Porto di Ancona è stato interessato da 725mila unità con una forte ripresa sul 2020 (+92,2%) ma ancora lontano dai numeri del 2019 (-39,1%). La direttrice greca, che da sola rappresenta il 75% del traffico totale, è aumentata del 68%. Ai passeggeri su navi traghetto vanno aggiunti i crocieristi, circa 37mila.
Il primo trimestre del 2022 conferma il trend di crescita con una movimentazione cargo di 2,7 milioni di tonnellate, che sta a significare +21,7% sul 2021. Ammontano a 869mila le tonnellate di prodotti petroliferi movimentati dalla raffineria di Falconara Marittima (+25,6%). Le rinfuse solide crescono del 134,3% con 152mila tonnellate con un aumento legato, in particolare, alla movimentazione di prodotti cerealicoli e di metalli, destinati quest’ultimi alla manifattura delle Marche e del Centro Italia. Positivo anche il traffico container pari a 42.107 Teus (+19,7%) nei primi tre mesi dell’anno.

· Nel primo trimestre 2022 le merci trasportate nei Tir toccano 1,38 milioni di tonnellate, con una crescita del +14,3%, confermando il ruolo del porto di Ancona nelle Autostrade del mare, grazie al potenziamento delle linee per i porti greci di Patrasso e Igoumenitsa e al buon andamento del traffico merci sulla linea per l’Albania.

· Il traffico passeggeri dello scalo, nel confronto fra il primo trimestre 2021-2022, cresce del 24% arrivando a circa 77 mila persone imbarcate e sbarcate, ma ancora inferiore al primo trimestre 2019. È questo l’unico comparto dei traffici in cui gli effetti dell’emergenza sanitaria non sono stati ancora completamente assorbiti.

· Il 43% dell’import-export complessivo delle Marche – pari a circa 6,7 miliardi di euro – viaggia via mare, in crescita del 44% rispetto al 2020.

· Via mare le Marche importano soprattutto Oil&Gas, metalli e macchine e apparecchi meccanici; sono esportate principalmente macchine e apparecchi meccanici, prodotti chimici e metalli.

· I principali mercati di importazione via mare sono Far East, Middle East e Paesi europei no UE; i mercati di export sono il Nord America, i Paesi europei no UE e i Paesi dell’UE27.

· Il porto di Ancona non supporta solo le esigenze di internazionalizzazione delle imprese marchigiane ma è a servizio di un’area molto più ampia di cui fanno parte anche Abruzzo e Molise. L’import-export complessivo di quest’area vale 36 miliardi di euro, di cui circa 11 miliardi di euro viaggia su nave.

· Anche il porto di Ancona è interessato da progetti del PNRR; il decreto 330/2021 prevede il progetto denominato “Intervento lungomare nord per la rettifica e la velocizzazione della linea ferroviaria con i materiali di escavo dei fondali marini” con una assegnazione di 10 milioni di Euro. Il progetto rientra nella categoria Ultimo/Penultimo miglio ferroviario/stradale.

· Lo stesso decreto prevede 7 milioni di Euro per il cosiddetto Cold Ironing (elettrificazione delle banchine); l’iniziativa è denominata “Sistema di cold ironing per le navi traghetto ormeggiate nel porto storico di Ancona”. Ulteriori 4 milioni di euro per il cold ironing sono previsti per i porti di Pesaro, San Benedetto del Tronto, Ortona, Pescara.

· Progetto strategico che interesserà l’area è indicato nell’allegato al DEF Documento di Economia e Finanza e prevede circa 100 milioni di euro per il collegamento del Porto con la SS16; 40 milioni sono destinati inoltre alla realizzazione di un nuovo piazzale in ampliamento di quelli esistenti, alla realizzazione di una nuova banchina di allestimento, allungamento del bacino di carenaggio.[1]

· Ulteriore impulso al traffico ed all’attrazione di investimenti nell’area di gravitazione del porto potrà essere generato dalla ZES-Zona Economica speciale che vede tra le infrastrutture driver della crescita proprio lo scalo marchigiano.

[1] I progetti citati in questa sintesi sono solo a titolo di esempio e la lista non è esaustiva; nel caso si intenda conoscere tutta la progettualità del porto consultare il Documento di Economia e Finanza 2022 disponibile sul sito internet del MEF.