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Edilizia, si fermano i cantieri tra prezzi alle stelle e materiali introvabili

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Conferenza Stampa

Mancano i materiali per l’edilizia. Oppure si trovano a prezzi proibitivi. I cantieri si fermano. Le imprese chiedono una proroga o una sospensione dei lavori altrimenti il settore delle costruzioni rischia il collasso, dovendo lavorare in perdita. Il grido d’allarme arriva da Cna Costruzioni e da Anaepa Confartigianato Marche.
“Già nel 2021” hanno affermato i presidenti di Anaepa Confartigianato Enrico Mancini e Cna Costruzioni Marco Rossi “c’erano stati aumenti tra il 30 e il 50 per cento dei materiali da costruzione. Nei primi tre mesi di quest’anno, c’è stato un ulteriore rincaro medio del 40 per cento. Senza contare le difficoltà nel reperire elementi come ferro e acciaio. In un anno l’acciaio per cemento armato è aumentato del 76 per cento, il legno lamellare del 73 per cento. I tubi in Pvc sono aumentati del 51 per cento solo negli ultimi tre mesi. Senza un immediato adeguamento del prezzario regionale per tutte le stazioni appaltanti si bloccano i cantieri e chiudono le imprese”.
Le imprese marchigiane delle costruzioni attive alla fine di febbraio erano 19.346 rispetto alle 19.688 del 2020 con un calo di 342 imprese. Meno imprese ma con occupati in crescita, secondo l’Istat da 29.856 a 31.232 (+1.376). Nel 2021 anche la produzione in aumento, del 32,6 per cento e gli investimenti su del 22,4 per cento. Ora la crescita rischia di fermarsi.
Come una valanga. L’aumento dei prezzi dei materiali e i costi energetici fuori controllo per la guerra in Ucraina rischiano di ripercuotersi pesantemente su quello che doveva essere il traino della ripresa economica marchigiana, il superbonus 110 per cento. Un effetto valanga che sta bloccando anche i cantieri della ricostruzione.
Prezzari da aggiornare e contratti da rivedere. Per i cantieri del superbonus si sta profilando una trappola perfetta. Chi ha già concluso i contratti si trova di fronte a seri problemi di approvvigionamento e di mantenimento dei margini. Ma anche chi deve avviare i lavori non se la passa bene perché potrà prevedere prezzi più alti ma dovrà comunque fare i conti con i prezzari regionali o con quello del Genio Civile.
“I prezzari” denunciano Mancini e Rossi “non stanno tenendo il passo degli aumenti dei materiali, mettendo fuori gioco imprese e committenti che rischiano di non poter godere del superbonus su una parte dei lavori effettuati, perché i costi spesso eccedono i massimali previsti. Senza considerare la difficoltà di reperimento. Ci sono materiali che vengono consegnati dopo sei mesi, come gli isolanti e c’è grande tensione anche sui ponteggi e su altre materie prime come ferro e acciaio”.
Nelle Marche, al 1 marzo, erano stati presentati e asseverati 2.728 progetti per il superbonus 110 per cento per complessivi 523,3 milioni di euro ammessi a detrazione. I lavori riguardano 1.158 edifici unifamiliari, 915 edifici funzionalmente indipendenti e 655 condomini. Un volano fondamentale per l’edilizia e l’economia marchigiana, che non si può bloccare.
Non fermare la ricostruzione. Il piano per la ricostruzione post terremoto deve andare avanti. Sono cinque anni che i cittadini aspettano di rientrare nelle loro abitazioni.
“Entro fine mese” hanno dichiarato Ndricim Popa presidente Cna Costruzioni Macerata e Giuliano Fratoni vicepresidente Anaepa Confartigianato “il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini si è impegnato a rivedere al rialzo il prezzario dei lavori. Ci auguriamo che sia così perché le risorse ci sono (6 miliardi per la ricostruzione privata e 4 per le opere pubbliche). Solo nelle Marche ci sono 12.174 domande presentate per 4,3 miliardi di euro con 7.486 cantieri aperti di cui 4.010 hanno terminato i lavori e 3.476 in corso d’opera. Sono quelli che, senza un adeguamento del prezzario, rischiano di fermarsi.”