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Europei di calcio: cronistoria e albo d’oro di questo importante torneo

Euro 2020

Il campionato europeo di calcio è giunto alla sua 16esima attenzione e gli occhi dei canali d’informazione sportiva saranno tutti rivolti verso questo importante evento che si svolgerà per la durata di un mese a cavallo tra giugno e il prossimo mese di luglio 2021. Probabilmente la fase a gironi rifletterà lo stato di forma e di salute dei tanti campioni coinvolti, che vengono già da una stagione difficile, con un numero spropositato di gare disputate. Come già avvenuto durante la passata edizione, risalente ormai a cinque anni fa in Francia, il format del torneo resterà invariato: 24 nazionali dovranno disputare una prima fase composta da 6 gironi, prima di accedere alla fase del torneo a scontro diretto. Accederanno agli ottavi di finale 16 squadre, ovvero tutte le prime due classificate dei gruppi, più le 4 migliori terze.

Europei: gironi e fasi a eliminazione diretta, verso la finale di Wembley

Sarà naturalmente la finalissima dell’11 luglio, che verrà disputata allo stadio di Wembley di Londra a decretare la vittoria e quindi la conclusione di questa sedicesima edizione del torneo di calcio. Andiamo però a vedere nel dettaglio quello che ci mostra l’albo d’oro di questa importante manifestazione, la quale per importanza viene subito dopo il Mondiale di calcio e a pari merito con la Copa America, il cui format però negli anni è cambiato diverse volte, data anche la sua longevità che risale a più di un secolo fa: era il 1916 e il torneo veniva disputato per la prima volta in Argentina. La storia di un torneo è sempre utile in termini di statistiche, quote e pronostici calcio per quanto riguarda il discorso relativo alle scommesse su chi potrebbe vincere questa edizione dell’Europeo di calcio.

Il campionato europeo di calcio parte invece con l’edizione del 1960, la cui prima finale vedrà contrapposte le nazionali di Unione Sovietica e Jugoslavia, due nazionali che oggi non sono più presenti a livello nominale, dato che la rappresentativa venne sostituite proprio in occasione dell’edizione degli Europei del 1992.

Sguardo al passato: le nazionali che non ci sono più (Jugoslavia e Unione Sovietica)

Più complessa invece la vicenda della Jugoslavia, che oggi conta ben 7 diverse rappresentative. La Croazia finalista ai mondiali di Russia 2018 è probabilmente la squadra più forte delle sette, anche se agli Europei del 2016 non era andata oltre gli ottavi di finale. L’edizione del 1964 vede ancora l’Unione Sovietica affrontare la Spagna, nazionale che giocando in casa nella capitale Madrid, vincerà la seconda edizione del torneo. La terza edizione che si svolse in Italia vide proprio gli Azzurri vincitori dell’edizione contro la Jugoslavia, mentre la quarta edizione venne vinta in Belgio dalla nazionale della Germania Ovest, ancora contro l’Unione Sovietica. Le altre edizioni hanno poi visto altri nazionali aggiudicarsi il trofeo, con qualche costante come la Germania, la Francia e la Spagna. L’Olanda che non ha mai vinto un Mondiale pur disputando ben tre finali, si aggiudicò l’edizione del 1988 battendo sempre l’Unione Sovietica.

Tra le nazionali che vantano un titolo ci sono anche Portogallo, Danimarca, Cecoslovacchia e Grecia. Nell’albo d’oro troviamo quindi Germania (come Germania Ovest e Germania) con tre vittorie, così come la Spagna, la quale con la seconda vittoria consecutiva del 2012 ai danni della Nazionale italiana, ha agganciato al primo posto la nazionale tedesca in termini di vittorie. Sono dieci in tutto le nazionali che hanno vinto almeno un’edizione, due in più rispetto a quelle che si sono aggiudicate un campionato del mondo. Paradossalmente l’Italia che ha vinto quattro mondiali di calcio, a livello europeo non è ancora riuscita a entrare tra le prime tre squadre, a livello di vittorie, con Germania, Spagna e Francia. Tuttavia tra il 2000 e il 2012 ha disputato due finali, perdendo contro Francia e Spagna.