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Export Marche, crescono le piccole medie imprese

Export

Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato Marche, nei primi nove mesi del 2019 nelle Marche le esportazioni dei settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (MPI) sono diminuite del 6,1% al confronto con i primi nove mesi del 2018, pari a 202,7 milioni di euro in meno; nello stesso periodo del 2018 si registrava il -0,3%.

Tra i settori di MPI, la diminuzione dell’export di Articoli in pelle (-7,9%, pari a 109,3 milioni di euro in meno) determina il 53,9% della riduzione dell’export di MPI delle Marche. Nello specifico, sono le diminuzioni dell’export in Russia (-21,5 milioni di euro), negli Stati Uniti (-13,1 milioni di euro) e in Francia (-11,2 milioni di euro) che impattano principalmente sulla variazione delle esportazioni marchigiane di Articoli in pelle.

Tra i principali mercati – sottolinea Giuseppe Mazzarella, Presidente di Confartigianato Imprese Marche – persiste una situazione di incertezza. In particolare, considerando complessivamente l’export delle Marche di MPI, evidenziamo la crescita negli Stati Uniti (3° mercato di destinazione per l’export marchigiano di MPI) con il +2,6% pari a 6,7 milioni di euro in più, dinamica che inverte la tendenza osservata nei primi nove mesi del 2018 pari al -0,7%. Crescita anche in Francia (1° mercato di destinazione) con il +1,3%, pari a 5,2 milioni di euro in più, anche se segnava il +4,2% nei primi nove mesi del 2018, e in Spagna (7° mercato di destinazione) con il +1,2% (pari a +1,5 milioni di euro), ma registrava +4,0% nei primi nove mesi del 2018. Tra le diminuzioni, cambio di segno in Svizzera (5° mercato di destinazione) con il -23,2%, pari a -46,7 milioni di euro, per il 76,9% imputabili agli Articoli di abbigliamento (anche in pelle e pelliccia), a fronte del +11,7% dei primi nove mesi del 2018; resta in negativo la Russia (4° mercato di destinazione) con il -16,9%, pari a -31,7 milioni di euro determinati per il 67,9% dalla dinamica registrata per gli Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili, era -13,1% nei primi nove mesi del 2018, si affaccia in territorio negativo la Germania (2° mercato di destinazione) con il -2,5%, pari a -9,4 milioni di euro, a fronte del +6,7% dei primi nove mesi del 2018, mentre rallenta la diminuzione nel Regno Unito (6° mercato di destinazione) con il -2,0% (-3,1 milioni di euro) era -10,9% nei primi nove mesi del 2018.

Questa situazione di incertezza nei mercati, stretti tra brexit, dazi, questioni geopolitiche internazionali, determina conseguenze importanti, conclude Mazzarella, sull’economia del nostro Paese. Ad esempio, secondo quanto contenuto nella nota di aggiornamento del Def, nel caso di limitazioni agli scambi internazionali derivanti da uno scenario di Hard Brexit, vi sarebbe un impatto negativo sul livello del PIL di 0,4 punti percentuali nel 2020.