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Frode su reddito cittadinanza, una denuncia a Senigallia

Proseguono costanti le attività coordinate dalla Questura di Ancona in materia di contrasto all’immigrazione clandestina e che, nell’ultimo semestre, hanno consentito di raggiungere risultati molto importanti che possono riassumersi nei seguenti numeri:

n. 40 espulsioni di stranieri irregolari

n.62 stranieri raggiunti da Ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale

n.11 misura emesse dal Questore

n. 16 accompagnamenti di cui n.10 alla frontiera e n.6 ai centri di permanenza

n.4 comunitari espulsi per motivi di sicurezza.

 

In questo ambito, di  puntuali controlli e verifiche ad ampio raggio, anche con specifici servizi sul territorio, si inserisce l’ultimo accertamento condotto dagli agenti del Commissariato di P.S. di Senigallia che  hanno rilevato alcune anomalie a carico di un cittadino di origini nigeriane.

Questi, seppur da tempo anagraficamente residente a Senigallia, con regolare permesso di soggiorno, da diversi mesi, risultava di fatto, non più presente sul territorio comunale. Circostanza che va tenuta in considerazione per valutare la  permanenza dei requisiti per il permesso di soggiorno.

Dovendo, dunque, avviare degli accertamenti a suo carico circa l’attuale residenza, i poliziotti effettuavano ulteriori controlli da cui emergeva che egli effettivamente da alcuni mesi, pur mantenendo la residenza anagrafica nel comune, si era allontanato per tornare al proprio paese. Tale permanenza all’estero si protraeva da diversi mesi.

Dagli accertamenti eseguiti scaturiva altresì che egli, da alcuni mesi, usufruiva del reddito di cittadinanza pari a 500 euro mensili che continuava ad incassare regolarmente, pur essendosi spostato al proprio paese d’origine. Al momento dell’accertamento è risultato aver  percepito  una somma pari a 3.000 euro.

Gli agenti, dopo aver raccolto la documentazione necessaria ed accertato la reiterata condotta di percezione del reddito di cittadinanza, pur in assenza dei requisiti di legge, procedevano a sanzionare l’uomo per l’indebita percezione di erogazioni, applicando la sanzione prevista dal codice penale pari a poco meno di 9.000 euro.