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“Gradara, Ludens”, premiazioni alla Rocca demaniale

Gradara Ludens
Gradara Ludens

Gradara – Si è svolta nella serata di venerdì 30 settembre, nella Rocca di Gradara, la cerimonia di premiazione “Gradara Ludens”, il riconoscimento più importante assegnato in Italia a chi ha fatto del gioco la propria professione o parte importante della propria arte.

Quest’anno sono stati premiati Bruno Tognolini (Premio Personaggio Extraludico 2022, presente con un videomessaggio), grande giocoliere di parole e filastrocchiere, Andrea Angiolino (Premio Personaggio Ludico 2022), ludologo e autore di giochi. In questa edizione si è voluto dare un riconoscimento anche a chi ha saputo investire sul rapporto tra gioco e territorio, in particolare ad Andrea Dresseno, come presidente e rappresentante dell’associazione culturale “IVIPRO – Italian Videogame Program”.

Alla serata hanno partecipato, tra gli altri, il Sindaco di Gradara Filippo Gasperi, l’Assessora al Gioco Angela Bulzinetti, Arnaldo Cecchini e Sandro Sorbini dell’Associazione Gradara Ludens, ma anche il Coordinatore Premio Gradara Ludens 2022 Beniamino Sidoti, Micaela Vitri e Andrea Biancani del Consiglio Regionale Marche.

SINDACO GASPERI

“È un grande onore per noi poter ritrovare, dopo 20 anni di assenza, il premio Gradara Ludens – spiega il Sindaco Gasperi -.Il gioco è parte integrante della vita di tutti noi fin dall’infanzia e attraverso il gioco impariamo tante cose. Chi è nato e cresciuto a Gradara ha giocato per i vicoli del borgo dove la realtà si fonde con l’immaginazione. Grazie al grande lavoro dell’assessora Bulzinetti, a Gradara Innova, oltre al prezioso sostegno della Regione Marche, a Sandro Sorbini e Arnaldo Cecchini che non hanno mai smesso di crederci, siamo riusciti a fare ritornare Gradara Capitale del Gioco”.

ASSESSORA BULZINETTI

“Per me è motivo di grande orgoglio aver ereditato la delega al gioco che era stata di Arnaldo Cecchini, il primo assessore con delega al Gioco in Italia, proprio a Gradara – sottolinea l’Assessora Bulzinetti -.Il gioco ha accompagnato buona parte della mia vita professionale qui a Gradara, con Gradara Ludens tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, come responsabile dell’allora ludoteca e di tutte le sue attività, dal gioco giocato all’utilizzo del gioco nella didattica. Ci abbiamo creduto tanto in questo progetto e siamo davvero soddisfatti di aver contribuito a riportare a Gradara questo importante riconoscimento. Per me anche una grande emozione – conclude l’Assessora -.Un plauso va anche a chi ha creato materialmente questo premio, raffigurante un dado, simbolo per eccellenza del gioco. Si tratta di Roberto Pompucci, un artigiano/artista di Gradara, perché abbiamo voluto, tra le altre cose, realizzare un prodotto di qualità e soprattutto locale”.

SORBINI GRADARA LUDENS

“Volevo cercare di aprire le porte del castello utilizzando una chiave ludica, legittimando così il gioco. Gradara è un luogo di svago, piacere e, soprattutto, cultura, che conosco bene visto il mio trascorso da Sindaco e che non ho mai dimenticato – commenta Sorbini-. È un posto in cui si possono portare nuove forme di immaginazione. Alla fine, con tanto impegno, passione e duro lavoro, siamo riusciti nel nostro intento, guidati dai nostri compagni di avventura ma, soprattutto, grazie alla forza e alla dignità del gioco stesso”.

SIDOTI, COORDINATORE PREMIO GRADARA LUDENS 2022

“Il premio Gradara Ludens è un importante ritorno, per la città di Gradara e per chiunque si occupi di gioco in Italia: è un bel modo di parlare di giochi, di scambiarsi idee e punti di vista, di giocare e costruire qualcosa per la comunità. Perché il gioco è sempre anche relazione e aggregazione – continua Sidoti -.Nel pomeriggio si è anche tenuta la tavola rotonda Gioco e memoria in onore di Ennio Peres, con i contributi di Federico Berti, Andrea Dresseno, Laura Guidi, Marina Santinelli e Anna Maria Venera”.

I lavori sono andati in diretta in streaming e sono disponibili grazie a Fondazione Marche Cultura a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=0xOm-pWYBhw

I PREMIATI

L’originale formula del premio prevede che i premiati “automotivino” il fatto di essere stati scelti. Ecco alcuni frammenti delle “automotivazioni”.

ANDREA ANGIOLINO

“Sono onorato di ricevere questo premio che per me ha un grande valore. Ho trasformato la mia passione per il gioco in un lavoro che mi ha dato e sta dando grandi soddisfazioni. Non ho mai creduto a chi discriminava il gioco e lo riteneva di poco valore, e se sono qui oggi a ritirare questo prestigioso riconoscimento, è soprattutto grazie al gioco”.

BRUNO TOGNOLINI

“Il gioco è una cosa terribilmente seria e le parole, quando si gioca, hanno una efficacia misteriosa. Sono ‘riconoscente per questo riconoscimento’ per i giochi di parole. Mi dispiace non essere presente alla premiazione, ma presto verrò a ritirare il premio di persona e visiterò di nuovo Gradara, un posto unico che mi è rimasto nel cuore. Grazie a tutti”.

ANDREA DRESSENO

“Sono sempre stato un videogiocatore, ho avuto questa passione fin da piccolo. Con Ivipro, nata nel 2016, stiamo provando ad agevolare lo sviluppo dei videogiochi, creando un ponte tra chi realizza videogiochi e le istituzioni, per fare cultura e raccontare il territorio attraverso i video games. Non ho mai ricevuto nessun premio fino ad oggi, ma credo sia per il lavoro che stiamo facendo ed è per questo che ha un significato particolare, grazie davvero”.

LA STORIA DEL PREMIO

Assegnato per la prima volta nel 1992 ad Alex Randolph, il premio Gradara Ludens è stato conferito, in ordine cronologico, a Giampaolo Dossena, Gherardo Ortalli – Fondazione Benetton, Umberto Eco, Stefano Bartezzaghi, Alessandro Bergonzoni, Moni Ovadia, Edoardo Sanguineti, David Riondino, Ennio Peres, OpLePo, Predrag Matvejevic, Samuele Bersani, Claudio Magris, Michele Serra, Armando Borelli, Simona Marchini, Gianni Mura, Enrico Vaime, e oggi a Bruno Tognolini, Andrea Angiolino e Andrea Dresseno – IVIPRO.

La serata si è conclusa, al Teatro Comunale, con “Il Filo dei Ricordi”, lo spettacolo di e con Mariogiulio Magnani e Corinne Catalano e le coreografie di Elena Ronchetti.