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Il nuovo libro del poeta urban Civitanovese Matteo Pirro

Matteo Pirro

“In silenzio, ma accanto a te” è il nuovo libro di poesia del poeta urban Matteo Pirro, civitanovese molto conosciuto sui social soprattutto dai giovanissimi (alcuni suoi componimenti hanno trovato spazio su tesi di Laurea e anche… addosso, diventando tatuaggi alla moda), che in pochi tratti delinea emozioni destinate a restare impresse a fior di pelle. Dopo il successo dei primi due lavori editoriali per Giaconi Editore “Per ogni lacrima che scende esprimi un desiderio”, dedicato a tutte le donne vittime di violenza e presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, e “Ho scelto di scegliermi”, più introspettivo, Pirro elabora un nuovo impianto riflessivo tutto incentrato sull’accogliere i sentimenti che arrivano da ogni parte dell’essere che, vissuti e rielaborati, trovano nuova vita sulla carta stampata, destinati a far emozionare gli affezionati lettori. Direttamente dalla quarta di copertina di “In silenzio, ma accanto a te”: “In una mattina dove l’alba vinse le stelle, e dove il Sole si apprestava a scalare le montagne più alte, in uno spazio di verde circondato dal cemento, fiorì Rosa Matilde. E come ogni bambina, anche lei, fu piena di domande. Qual è il nostro scopo? Perché esistiamo? Ma noi Rose, perché siamo sempre ferme, verso quest’unica direzione? Allorché, Rosa Penelope, curva su se stessa, disse: Rosa Matilde, noi siamo il fiore più bello, e viviamo in attesa, attendendo gli occhi di un poeta, di una canzone, di due innamorati. Quindi, Penelope, noi siamo qui soltanto per essere usate? Noi siamo qui, Matilde, per far sì che qualcuno che si è perso, possa ritrovare la bellezza della vita. E tutte queste spine? Questa è bellezza? Le spine che abbiamo, cara Matilde, sono il dono più bello che ci hanno potuto mai fare, noi lasciamo il segno, e il segno, lascia il ricordo, e il ricordo vive nel tempo.
Noi siamo destinate a restare eterne. Ma tu, Penelope, curva su te stessa, quel qualcuno lo hai mai visto passare? Cara Matilde, anche te, vedrai passare le genti, ma poche, pochissime, saranno in grado di riconoscere il tuo valore. E se per caso, quel qualcuno arriverà, e riconoscerà quanto vali, quel qualcuno ti porterà via. Rosa Penelope, dove mi porterà? Questo non lo so, non mi è mai stato regalato questo momento, ma una storia l’ho ascoltata, so che una volta, una nostra antenata, Rosa Asia, è ritornata qui da quel posto. Lei raccontava di un ragazzo, che la portò a vedere una chiazza d’acqua enorme, gigantesca. E raccontava che tutta quest’acqua si alzava, si abbassava, si schiantava in ogni dove, fino ad arrivare ad accarezzarle i petali. Rosa Penelope, lei ci crede in Rosa Asia? Matilde cara, penso che era soltanto tanto pazza. Rosa Penelope… Sì, Matilde… che fine ha fatto Rosa Asia?
Ha lasciato il segno, Matilde, ha lasciato il segno.”