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KUM! Festival, domani ultima giornata ad Ancona

KUM! Festival
Massimo Recalcati

Ancona – Si conclude domani l’edizione 2022 di KUM! Festival, la manifestazione dedicata alla cura e alle sue diverse pratiche, con un ricco programma di incontri e conferenze.
Gli eventi Psicologia da Tè e Aperipsì sono gratuiti.
I biglietti per tutti gli altri eventi si possono acquistare sul sito www.kumfestival.it o presso le biglietterie fisiche del Teatro delle Muse e nell’Auditorium de La Mole.

La biglietteria in Auditorium è aperta sabato 15 e domenica 16 dalle 10 alle 20.

Il programma di domenica 16 ottobre
10.30 – Auditorium – Guidalberto Bormolini e Luigi Epicoco, modera Antonio Sanfrancesco – Quale senso nella fine?
Alla domanda per eccellenza Quale senso nella fine? provano a dare una risposta Padre Bormolini e Don Epicoco. Per decenni abbiamo evitato di confrontarci con il dolore perché siamo incapaci di spiegarcelo e di chiederci cosa ci sia dopo la morte per paura dell’ignoto. Ma solo l’assunzione della nostra mortalità consente un’etica. Solo la consapevolezza della morte apre al mistero, dà valore al quotidiano, ridimensiona l’effimero. La morte non è l’opposto della vita, è anzi una porta aperta sulla vita.
11.00 – Sala delle Polveri – Laura Campanello e Augusto Caraceni – La vita all’hospice: la cura del dolore totale tra medicina e filosofia

La counselor Campanello e Caraceni, direttore della Struttura Complessa di Cure Palliative, Terapia del dolore e Riabilitazione di Fondazione IRCCS, raccontano come la clinica medica negli hospice si prenda cura del corpo come della psiche, delle relazioni e della spiritualità del malato per alleviarne la sofferenza, nel rispetto del significato più profondo che questa assume per ciascuno.

11.30 – Magazzino Tabacchi – Marisa Fiumanò e Uberto Zuccardi Merli – Adolescenza tra morte e trasformazione

Adolescenza, tempo di morte e trasformazione: ci si lascia l’infanzia alle spalle e ci si affaccia sul paesaggio ancora enigmatico dell’età adulta. E, come qualcuno ha detto, è nel tempo in cui il passato tramonta e il futuro stenta a nascere che si moltiplicano i mostri. Mostri che gli psicoanalisti Fiumanò e Zuccardi ci insegnano a conoscere e capire.

12.00 – Auditorium – Guido Tonelli – E il nostro universo che fine farà?

Dalla letteratura alla scienza con il fisico Tonelli e una domanda ancora senza risposta: E il nostro universo che fine farà? Ne conosciamo la data di nascita – 13,8 miliardi di anni fa – e studiamo le trasformazioni cui è andato incontro per giungere allo stato attuale: ora è tempo di scoprire cosa dice la scienza sulla sua possibile morte.

12.30 – Sala delle Polveri – Federico Leoni e Ingrid Paoletti – Che cosa fare di ciò che ci resta?

Che cosa fare di ciò che ci resta? A rispondere sono Ingrid Paoletti, esperta di tecnologia dell’architettura del Politecnico di Milano, e Federico Leoni. Dal pianeta alla città, fino alle nostre case, dobbiamo imparare a valorizzare e dare nuova vita agli scarti, alle cose dismesse, agli spazi abbandonati. Ciò che abbiamo ereditato dal passato serve a creare il futuro: questo rapporto è forse l’unica definizione possibile di ciò che chiamiamo etica.

14.00 – Magazzino Tabacchi — Thatyana Pitavy – Godere da morire, il saper fare del tossicomane

Godere da morire, questo significa tossicomania. Chi assume droghe non solo sfida il limite ma lo forza, sempre pronto a spingersi un po’ più in là per godere oppure per morire. Ne parla la psicoanalista Pitavy.

14.30 – Sala delle Polveri – Stefano Raimondi – René Char. La poesia mi ruberà la morte

Un’incursione nella poesia novecentesca con il poeta Stefano Raimondi, che proporrà al pubblico un ritratto del francese René Char, che scelse di affrontare la morte a viso aperto combattendo nella Resistenza francese e restituì nel suo dettato poetico la lotta con la fine.

15.00 – Auditorium – Mariela Castrillejo e Aldo Becce – Quando finisce un amore

Anche i sentimenti, come gli oggetti, possono cadere in disuso? Gli psicoanalisti Castrillejo e Becce si rivolgono alla poesia, al cinema, al teatro, alla pittura e alla fotografia per trovare rappresentazioni metaforiche di amori spezzati, una mancanza che talvolta si spalanca sul nostro cammino.

16.00 – Sala delle Polveri – Carmine Di Martino – Martin Heidegger. La morte, la nascita, l’altro

È nella dimensione della mortalità che Heidegger individua la cifra dell’umano. La nostra vita è autentica solo se si sa di dover morire e si assume radicalmente questo sapere. Ma che ne è della vita umana se viene pensata nell’orizzonte della nascita? Tenterà di rispondere a questa e ad altre domande Di Martino, docente di Filosofia morale all’Università degli Studi di Milano.

16.30 – Auditorium – Annette Wieviorka – Autobiografia della mia famiglia

L’Olocausto è stata un’esperienza di sistematico annientamento su cui la coscienza europea non cessa di interrogarsi. La figura del superstite dello sterminio e la difficoltà della sua testimonianza sono al centro della riflessione di Wieviorka, studiosa di storia e grande esperta del Novecento, che ne discute a partire dalla testimonianza biografica della sua famiglia.

17.30 – Magazzino Tabacchi – Caterina Giavotto e Giada Lonati – Oltre il morire

La tradizione buddista si può leggere come una sorta di millenaria death education, capace di offrire strumenti preziosi per imparare a vivere, a morire e ad andare oltre. Dialogano sul tema la tanatologa, esperta di meditazione e mindfulness Giavotto con la dottoressa Lonati, che si occupa di cure palliative dal 1995. L’incontro è curato dall’Unione Buddhista Italiana.

18.00 – Sala delle Polveri – Franco Farinelli – Ipotesi sulla vita del “dio mortale”
Tra i banchi di scuola un tempo si imparava che le mappe rappresentavano gli Stati. Questo assunto è stato rovesciato, secondo il geografo Farinelli, dalla globalizzazione dell’epoca postmoderna che, al contrario, ha reso gli Stati copia di ciò che c’è sulle mappe. Adottare questo nuovo punto di vista significa porsi nella prospettiva giusta per comprendere quanto accade nel mondo.

19.00 – Evento speciale – Auditorium – Mariangela Gualtieri (guida di Cesare Ronconi e introduzione di Massimo Recalcati) – Alle piccole e grandi ombre, rito sonoro

La poetessa Gualtieri accompagnerà il pubblico in un percorso attraverso le proprie liriche sul lutto con l’intento di uscire da un’idea angusta e lugubre della morte. Non pregare per i morti ma pregare i morti, perché ci dicano che forse sarà pienezza e non disfacimento, ebbrezza e non sonno eterno, comprensione dilatata e non spegnimento.

Inoltre, davanti a un tè o a un aperitivo, alcuni appuntamenti con psicologi e psicoterapeuti:

17.00 – Psicologia da Thé – Sala Boxe – Lucia Becce, con gli allievi di Accademia 56 – Tolstoj. La morte di Ivan Il’ič

“E se davvero tutta la mia vita non fosse stata come doveva?” È la domanda che Ivan Il’ič, protagonista di un celebre racconto dello scrittore russo, è costretto a porsi quando una misteriosa malattia, sopraggiunta all’apice della sua carriera, lo confronta con la realtà ormai incombente della morte. Come una crepa, la malattia apre nella vita di Ivan un inatteso cammino di verità. Ne parlerà la psicologa e psicoterapeuta Lucia Becce.

19.30 – Aperipsì – Foyer – Melania Villa, con gli allievi di Accademia 56 – Primo Levi. Futuro anteriore

La psicologa e psicoterapeuta Villa rileggerà Se questo è un uomo di Primo Levi per comprendere il senso del nostro passaggio sulla terra.

La manifestazione è organizzata dal Comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, e la cura di Jonas Ancona per le attività sul territorio (www.kumfestival.it).

Per informazioni: www.kumfestival.it | Segreteria organizzativa: 071.9257825

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