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La polizia arresta presunto pedofilo 40enne ad Ancona

Guida in stato di ebbrezza, patente ritirata ed auto sequestrata ad Ancona
Polizia (foto d'archivio)

Personale della Polizia di Stato di Ancona, a conclusione di una delicatissima indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, ha dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare.

Un 40enne residente a Cremona è stato posto agli arresti domiciliari emessa dal GIP di Ancona.

L’uomo è indagato per i reati di produzione di materiale pedopornografico e atti sessuali con persona minore degli anni 14. La misura cautelare restrittiva trae origine dai fatti denunciati i primi giorni di Aprile dai genitori della vittima.

L’estate scorso, l’uomo, conosceva la minorenne attraverso una chat.

Dopo una prima fase di approfondimento della relazione virtuale, l’uomo avrebbe ottenuto dalla minore, sempre via telematica, fotografie e video dal contenuto pedopornografico.

Alla prima fase di approccio virtuale e di scambio di materiale pedopornografico, seguivano cinque incontri di persona, avvenuti ad Ancona dopo che l’uomo, lasciata la sua città di residenza, raggiungeva la giovane.

Alla luce dei fatti dettagliatamente ricostruiti dagli investigatori della Squadra Mobile, la Procura della Repubblica di Ancona avanzava ed otteneva dal GIP, ordinanza di custodia cautelare che disponeva gli arresti domiciliari a carico dell’indagato.

Nelle prime ore della mattina del 21/4, i poliziotti e le poliziotte doriche, collaborati dall’omologo ufficio di Cremona, si sono presentati a casa del quarantenne per arrestarlo e sottoporlo a perquisizione delegata dall’Autorità Giudiziaria, non riuscendo tuttavia a rintracciarlo su quel territorio.

All’esito di ulteriori attività investigative esperite in loco, l’uomo veniva localizzato e successivamente fermato in provincia di Forlì; al termine delle incombenze di rito, esperite con la collaborazione anche di quella Squadra Mobile, l’indagato veniva riportato a Cremona e collocato agli arresti domiciliari nella sua abitazione di residenza. La perquisizione digitale esperita sugli apparati elettronici in uso all’arrestato, fatta anche con l’ausilio di un informatico di Ancona, nominato ausiliario di polizia giudiziaria, ha permesso di rinvenire e sequestrare ulteriore materiale utile per le indagini”.