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La protesta dei taxi: tutelare il lavoro

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La protesta dei taxi: tutelare il lavoro. Una disinvolta apertura alle piattaforme che si basano sull’intermediazione del lavoro mina le caratteristiche tipiche dell’esercizio autonomo delle attività di trasporto di persone non di linea, con il rischio di trasformare migliaia di imprese in “lavoratori subordinati”, vincolati ad un regime prossimo al caporalato. Tra l’altro non apportando per l’utente alcun miglioramento del servizio come già sperimentato in altre nazioni nelle quali si sta tornando all’assetto precedente. Confartigianato Imprese e Casartigiani Trasporto Persone hanno proclamato lo stato di agitazione della categoria.
In un articolato documento, dice Sonia Borioni Presidente di Confartigianato Taxi Marche, spieghiamo i motivi della grande preoccupazione per quanto contenuto nel Ddl Concorrenza ( in particolare all’articolo 8 del quale si chiede lo stralcio) in tema di trasporto pubblico locale non di linea e ribadiamo la richiesta di un’interlocuzione con le istituzioni per tutelare il lavoro e la dignità degli imprenditori del settore.
La collettività e le Istituzioni (Governo, Parlamento, Conferenza Unificata, Regioni, Comuni) devono essere portate a condividere, che la regolazione del nostro servizio – prevista nella normativa europea – va nell’interesse dei cittadini e dell’utenza. A questi noi ci rivolgiamo, prosegue Sonia Borioni Presidente di Confartigianato Taxi Marche, perché comprendano che non si tratta di una battaglia di parte; scardinare un servizio pubblico come il nostro sottrae valore, competenze e risorse alla collettività perché si propone di scavalcare questi fattori senza rispettare precisi principi costituzionali solo in nome del profitto, del libero mercato e di squilibrata concorrenza.
Le categorie del trasporto persone, durante la pandemia, nelle Marche con circa 400 taxi, per contrastarne gli effetti hanno svolto un essenziale ruolo di servizio pubblico riconosciuto dalle istituzioni locali e dai cittadini; hanno prodotto ore di servizio senza corrispettivo, hanno svolto la propria attività in condizioni difficili con dignità e spirito collaborativo; hanno visto la loro operatività ridotta a causa degli indici di carico, associata ad una mobilità fortemente ridotta. Per tutto ciò attendevamo attenzione; non farlo o peggio essere inseriti nel DDL concorrenza non è una risposta degna dello spirito di sacrificio e del senso di responsabilità sociale dimostrati dagli operatori.
Dobbiamo continuare a sostenere quanto contenuto nell’art. 117 della Costituzione sulle competenze specifiche delle Regioni in materia di Trasporto Pubblico Locale. Superare l’autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato.
Confartigianato Taxi organizza, per mercoledì 24 alle ore 11, in videoconferenza, l’ assemblea nazionale della categoria, invitando anche i rappresentanti delle Istituzioni a partecipare e a condividere le ragioni della protesta. Il link per partecipare sul sito Confartigianato.