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Lotta agli sprechi, Busilacchi (Pd) “Serve nuovo modello di sviluppo sostenibile”

Gianluca Busilacchi
Gianluca Busilacchi
Gianluca Busilacchi

ANCONA 30 MAG.  Meno sprechi, più efficienza. Meno rifiuti, più solidarietà. Parla chiaro la proposta di legge presentata dal Capogruppo PD in Consiglio regionale, Gianluca Busilacchi e sottoscritta anche dai consiglieri Andrea Biancani e Gino Traversini, presidenti, rispettivamente, della Terza (Ambiente) e della Seconda (Sviluppo economico) Commissione assembleare permanente.

Un atto, quello degli esponenti PD, che mira a promuovere la realizzazione di interventi di economia solidale e di lotta agli sprechi alimentari e non alimentari, per diffondere un nuovo modello di sviluppo basato su una economia circolare e solidale, tutelando, in particolare, le fasce più deboli della popolazione.

“Questa proposta di legge – spiega il capogruppo PD Busilacchi – nasce dalla necessità di porre la dovuta attenzione agli sprechi di ogni tipo, con particolare riferimento a quelli alimentari e ai farmaci non scaduti. Eccedenze che comportano impatti non solo economici, ma anche etici e ambientali. Questa proposta, dunque, incentiva la riduzione della quantità di rifiuti, con attività volte alla prevenzione della loro formazione e all’estensione del ciclo di vita dei prodotti, favorendo il recupero e la donazione dei prodotti invenduti in favore delle persone meno abbienti.

Un aspetto di particolare rilevanza su cui questo atto intende intervenire – sottolinea Busilacchi – è quello del recupero dei farmaci non scaduti. A causa della crisi, infatti, il 3,9% degli italiani ha rinunciato ad acquistare i farmaci necessari, mentre ogni giorno tonnellate di farmaci ancora validi finiscono tra i rifiuti. Dato, questo, che rappresenta non solo una grave perdita economica per il sistema sanitario, ma che comporta anche importanti conseguenze negative sull’ambiente, visto che i rifiuti sanitari richiedono speciali procedure di smaltimento per il rischio di tossicità e pericolosità ad essi connesso.

Dunque – conclude Busilacchi – dobbiamo riconsiderare i modelli di consumo, sensibilizzando l’opinione pubblica e gli operatori del settore ad un uso consapevole delle risorse e alla riduzione di sprechi e rifiuti, sia a fini sociali che ambientali, facilitando la transizione verso un’economia circolare, con al centro la sostenibilità del sistema”.