La pandemia non ferma l’assalto alle coste e ai mari italiani, ancora una volta preda di chi pretende di accaparrarsene “un pezzo” a proprio uso e consumo, incurante delle leggi, della tutela di ambiente e biodiversità e di un patrimonio comune che deve essere adeguatamente difeso nella sua integrità e bellezza. La pandemia non ha fermato gli appetiti nelle Marche in cui il numero delle infrazioni sale, in controtendenza con il dato nazionale che registra una leggera flessione (-5,8% rispetto al 2019). Nel 2020, infatti, nelle Marche sono stati registrati 898 reati a scapito del mare mentre nell’anno precedente erano 842.
I reati marchigiani rappresentano il 4 % del dato nazionale, facendo posizionare la regione al decimo posto della classifica del mare illegale, e vede la denuncia e l’arresto di 855 persone e 283 sequestri effettuati. Sui 173 km costieri marchigiani, quindi, si contano 5,2 reati per ogni km.
Questo, in sintesi, il quadro che emerge dall’edizione 2021 del dossier “Mare Monstrum”, elaborato da Legambiente su dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto.
Entrando nel dettaglio nelle filiere economiche che riguardano il mare, per quello che riguarda il ciclo del cemento, le Marche si posizionano al decimo posto con 326 infrazioni accertate, il 3,4% del totale, 250 persone denunciate e 31 sequestri effettuati. Hanno risposto all’indagine di Legambiente 6 comuni costieri marchigiani segnalando 400 ordinanze di abbattimento emesse e 666 eseguite, cioè il 16,5%. Di questi 14 immobili sono stati iscritti nel patrimonio immobiliare dei comuni e nessuna pratica è stata trasmessa ai Prefetti.
Forti segnali d’allarme arrivano poi dalle inchieste raccontate nel capitolo di “Mare Monstrum” dedicato ai casi d’inquinamento legati a depuratori inesistenti o mal funzionanti, scarichi fognari abusivi, sversamenti illegali di liquami e rifiuti e soprattutto dal lavoro di ricerca, svolto anche quest’anno, sullo sfruttamento selvaggio delle risorse ittiche del Mediterraneo. Problemi annosi che, secondo Legambiente, richiedono finanziamenti adeguati per mettere in regola sistemi fognari e di depurazione, l’introduzione di nuove norme e sanzioni per il contrasto alla pesca illegale, il recepimento della normativa europea sulla gestione delle aree portuali e dei rifiuti prodotti dalle navi, una regolamentazione stringente per lo scarico dei rifiuti liquidi.
Nella classifica del mare inquinato le Marche si posizionano al 12° posto con 205 infrazioni accertate, il 3% del totale, 238 persone denunciate e arrestate, e 65 sequestri.
Per quanti riguarda i numeri della pesca illegale, nelle Marche sono 276 le infrazioni accertate, il 5,3% del totale, con 276 persone denunciate e arrestate e 187 sequestri effettuati.