Nel 2017 ritorna in territorio positivo la dinamica delle esportazioni di MPI delle Marche con il +1,0% dopo tre anni di variazione negativa e con una performance migliore dell’export manifatturiero (-1,9%).
Tra i settori di MPI, i Mobili rafforzano la crescita (+1,8%, vs +1,0% del 2016), cambio di tendenza dei Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (+5,8%, vs -3,7% del 2016) e migliora il calo del Tessile, abbigliamento, pelli e accessori con il -1,5% (era -5,6% nel 2016).
Tra i principali mercati di destinazione, ripresa della Russia con il +11,7% (era -13,7% nel 2016) e forte crescita della Cina con il +23,7% (era -13,5% nel 2016). Di contro, si evidenzia un rischio dazi e Brexit: dinamica negativa negli Stati Uniti con il -2,3% in peggioramento rispetto al 2016 (-1,7%) e pressoché crescita zero delle esportazioni nel Regno Unito (+0,2%) rispetto al robusto aumento del 2016 (+3,0%). Ad affermarlo l’elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato Marche su dati Istat.
“A proposito degli Stati Uniti” – sostiene il Segretario Regionale Giorgio Cippitelli – “la politica protezionistica che gli Usa stanno attuando nei confronti della Cina rappresenta un danno per le economie esportatrici come l’Italia, secondo Paese manifatturiero dell’Unione europea”. “Nello specifico delle Marche e delle esportazioni di MPI” – aggiunge Screpante Fabiana dell’Ufficio Studi Confartigianato Marche – “la nostra regione è al 4° posto in Italia per esposizione verso gli Stati Uniti (rapporto tra le esportazioni nei settori di MPI e il valore aggiunto territoriale) con il valore dello 0,98% che la colloca dietro a Veneto (1,76%), Toscana (1,55%) e Friuli-Venezia Giulia (1,20%). Nel dettaglio provinciale, 3 delle marchigiane presentano un livello dell’esposizione superiore alla media nazionale (0,71%): Fermo con il 2,49%, Pesaro-Urbino con l’1,47% e Macerata con lo 0,83%; tra le restanti si registra lo 0,51% ad Ascoli Piceno e lo 0,46% ad Ancona”.