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Mobilità interregionale presidi: saldo positivo di tre in entrata

Punto sulla mobilità interregionale di dirigenti scolastici nelle Marche:  si registrano 13 trasferimenti in uscita e 16 dirigenti che invece hanno ottenuto di venire nelle scuole della nostra regione.

Le regioni di provenienza sono principalmente Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, ma anche Friuli Venezia Giulia e Umbria.

Pubblicati dall’Usr gli esiti approvati dal direttore generale con decreto del 15 luglio della mobilità dei capi d’istituto per l’anno scolastico 2022/23. Come ogni anno, le operazioni hanno riguardato, in generale, “le richieste di trasferimento o di permanenza nell’attuale sede allo scadere del proprio contratto al 31 agosto prossimo, la mobilità conseguente allo scadere del terzo mandato consecutivo nella stessa sede, le domande di mobilità interregionale in uscita e in ingresso e i mutamenti d’incarico resisi necessari in caso di sottodimensionamento o di soppressione o ristrutturazione dell’istituto a seguito delle disposizioni previste dal piano regionale di dimensionamento della rete scolastica”.

Le sedi rimaste vacanti e disponibili “a conclusione di tutte le operazioni saranno destinate con successivi provvedimenti del direttore alle nuove assunzioni in ruolo, nei limiti del contingente che sarà assegnato alle Marche dal Ministero, o a reggenza per mezzo di un apposito avviso pubblico, come per le 14 istituzioni scolastiche che per il prossimo anno scolastico risulteranno sottodimensionate”. Per queste ultime, peraltro, “fino al 2024 è stata prorogata la disposizione che ridefinisce il criterio numerico per dichiarare una scuola sottodimensionata da 600 a 500 iscritti (300 per le istituzioni situate nei comuni montani). Questo consentirà nel 2022/23 di definire formalmente 13 scuole come ‘normo-dimensionate’. Il che, tuttavia, non comporterà un incremento del numero dei posti di dirigenti scolastici disponibili per la loro copertura, per cui, salvo casi particolari, il totale delle reggenze annuali nelle Marche continua ad essere dato dal totale delle Istituzioni scolastiche con un numero di allievi inferiori a 600 (400 nei comuni montani)”