MACERATA. 4 NOV. Dai rilievi effettuati sul Monte Vettore col sisma del 30 ottobre, si sono generati due scalini di almeno 15 chilometri tra Arquata del Tronto e Ussita
Uno è più in quota, lungo il piano di faglia principale, e l’altro più in basso lungo una faglia minore.
Lo rende noto l’INGV, Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Questo fenomeno, chiamato ‘scarpata di faglia’, è comune per i terremoti di magnitudo vicina a 6,0 e, sempre secondo l’INGV, “rappresenta la prosecuzione verso la superficie della rottura e dello scorrimento avvenuto sulla faglia in profondità”.
Lo scalino del terremoto del 30 ottobre ha un’altezza variabile tra 20 e 70 centimetri e in alcuni punti supera il metro.
Mentre alcune scarpate sul fianco del monte Vettore si erano formate anche dopo i sismi del 24 agosto e del 26 ottobre, ma le loro dimensioni erano inferiori rispetto al gradino generato dal sisma del 30 ottobre.