Home Cronaca

Morta Maddalena Urbani. Il padre isolò il virus della Sars

La Famiglia Urbani. Il padre Carlo morì dopo aver isolato il virus della Sars

Maddalena Urbani, 21 anni, figlia di Carlo Urbani, il virologo che ha isolato il virus della Sars è morta per un’overdose in una casa nei pressi della Tomba di Nerone, via Vibo Mariano 14, Cassia Roma Nord. Quando arrivano i sanitari del 118, allertati da una donna verso le 13,30, per la giovane non c’è nulla da fare.

«Stroncata da sostanze stupefacenti non meglio identificate». Si legge sul referto del medico legale. La magistratura apre un’indagine per «morte come conseguenza di altro reato». Il locatario della casa popolare è un siriano di 64 anni, agli arresti domiciliari per spaccio di droga (deve scontare una pena di sei mesi).

L’uomo viene interrogato fino a tarda sera dagli uomini del commissariato Flaminio e dalla squadra mobile romana per sapere l’ora del decesso della giovane e perché era in quella casa. La polizia scientifica, intanto, cercherà impronte, effetti personali e tracce di droga. Da chiarire cosa ci facesse la 21enne assieme a un’amica nell’appartamento del cittadino siriano, cosa abbia assunto di preciso e, soprattutto, chi ha fornito la dose letale alla figlia dell’infettivologo.

Storia della famiglia dell’infettivologo Carlo Urbani

Maddalena Urbani è la terzogenita dell’infettivologo Carlo Urbani, morto nel 2003 in Thailandia, colpito dallo stesso virus da lui scoperto e isolato. Tre figli. Tommaso, 33 anni, Luca 28 e Maddalena, tutti impegnati come il padre nel volontariato. Tommaso, in particolare, si occupa di logistica umanitaria per Medici Senza Frontiere e per Intersos in Africa.

Con la madre, Giuliana Chiorrini, e ai suoi fratelli, Maddalena si era scontrata con il sistema sanitario della sua Regione, le Marche, quando vengono decisi drammatici tagli all’ospedale di Jesi intitolato alla memoria del papà, nativo di Castelplanio. Maddalena aveva  minacciato, se non si fosse arrivati a una soluzione, la rimozione del suo nome dalla struttura ospedaliera.

La morte di Carlo Urbani. Fino alla fine si dimostra sempre dedito alla salute altrui.

Il 28 febbraio 2003 Johnny Chen, un uomo d’affari americano colpito da una polmonite atipica, viene ricoverato presso l’ospedale di Hanoi. Hanoi. Urbani viene subito contattato dall’ospedale e subito vi si reca. Il medico capisce di trovarsi di fronte a una nuova malattia e che la situazione è critica. Lancia l’allarme al governo e all’Organizzazione mondiale della sanità, riuscendo a convincere le autorità locali ad adottare misure di quarantena. Ma l’11 marzo 2003, durante un volo da Hanoi a Bangkok, Urbani si sente febbricitante e scopre di avere contratto il morbo: all’atterraggio chiede di essere subito ricoverato e messo in quarantena. Fino alla fine si dimostra sempre dedito alla salute altrui: ai medici accorsi dalla Germania e dall’Australia dice di prelevare i tessuti dei suoi polmoni, per analizzarli e utilizzarli per la ricerca. Muore il 29 marzo 2003, dopo 19 giorni di isolamento, lasciando la moglie Giuliana Chiorrini e i tre figli: Tommaso, Luca e Maddalena. ABov

Il dottor Carlo Urbani dedito allo studio nel suo laboratorio.