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Nuove risorse Ue, la sfida della Regione Marche

“Il Consiglio Europeo ha confermato gli stanziamenti previsti sia dal Quadro Finanziario Pluriennale (1.074 miliardi di euro per il periodo di programmazione 2021-27), sia dallo strumento Next Generation EU (750 miliardi di euro, 209 dei quali già destinati all’Italia).  Una notizia – afferma l’assessora alle Politiche comunitarie Manuela Bora – che la Regione Marche apprende con entusiasmo, forte della sua capacità di spesa, riconosciuta ed apprezzata dalla stessa Commissione Europea. Una capacità documentata da atti e decisioni ufficiali: la premialità è stata infatti raggiunta su tutti gli Assi del POR FESR, con Decisione UE di agosto 2019 che attesta come la Regione Marche sia una delle 7 Regioni a raggiungere questo obiettivo e seconda Regione (dopo l’Emilia Romagna) in termini di superamento degli obiettivi di certificazione (+60% rispetto al target di spesa di dicembre 2019)”.

A conferma della capacità di spesa della Regione Marche era personalmente intervenuto a gennaio 2020 il rappresentante della Commissione Europea Luigi Nigri, proprio per sottolineare l’eccellenza in termini di velocità e di qualità.

“Al fine di valutare correttamente i nostri risultati – prosegue l’assessora – è necessario tenere conto del fatto che le Marche hanno avuto la dotazione dei fondi POR FESR e FEASR quasi raddoppiata nel 2018 per l’emergenza sisma e quindi non possono essere messe a confronto con Regioni che hanno avuto diverse tempistiche e, quindi, diverse dinamiche di finanziamento. Nello specifico, non è possibile confrontare interventi che sono stati avviati nel 2015 con altri che sono stati avviati nel 2018. E’ inoltre importante chiarire che la Regione Marche non è scivolata negli ultimi anni tra le regioni meno sviluppate d’Italia, come erroneamente comunicato da parte di alcune fonti, ma è stata inserita tra le regioni “in transizione” per l’andamento del PIL nel periodo 2015-2017, rapportato alla media nazionale. Il periodo di riferimento individuato è stato inevitabilmente influenzato dagli effetti del sisma sulle attività economiche regionali. Le regioni “in transizione” nel prossimo periodo di programmazione 2021-27 saranno infatti le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo, cioè quelle colpite dal sisma.

Spostando  invece il periodo di analisi all’annualità 2018, si rileva che il nostro PIL è stato quello con il tasso di crescita più alto tra tutte le regioni italiane con un +3% sull’anno precedente (ultima rilevazione ISTAT), a dimostrazione che le politiche di sostegno alle attività economiche intraprese vanno nella giusta direzione. È importante quindi proseguire il lavoro intrapreso con lo stesso impegno e voglia di fare, perché entro il 2020 vanno stabilite le priorità e le linee strategiche di intervento dei 2 strumenti citati: la nuova programmazione comunitaria 2021-27 e il nuovo strumento Next Generation EU che, tra l’altro, prevede una quota parte di risorse (React-EU di circa 47 miliardi di euro) che verranno messe a disposizione sulla corrente programmazione 2014-20”.

“Queste ultime risorse – conclude Bora – contrariamente a quanto scritto, dovranno essere sì impegnate entro il 2023, ma vanno spese entro il 2026, e non poteva essere altrimenti vista la tempistica della loro messa a disposizione.

Si tratta di una sfida impegnativa e strategica che non può lasciare spazio all’improvvisazione o essere affrontata senza le necessarie competenze. Mai come ora, in questo settore, c’è bisogno di continuità, e dell’esperienza di chi negli anni ha ottenuto la fiducia della Commissione europea, con una gestione corretta ed efficace, che è stata in grado di trasformare le risorse e i progetti in concrete occasioni di rilancio del sistema economico, continuando a puntare su innovazione sostenibilità e sostegno al credito”.