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Pd propone obbligatorietà di vaccini per asili e centri d’infanzia

Vaccini obbligatori per l'accesso ai nidi e centri d'infanzia
Vaccini obbligatori per l’accesso ai nidi e centri d’infanzia

ANCONA 27 NOV.  La somministrazione di vaccini diminuisce. Il rischio di diffusione di malattie infettive aumenta. Per contrastare questo trend, che nella regione Marche segna un preoccupante primato, arriva una contromisura normativa: è la proposta di legge del Gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale che vincola l’accesso ai nidi e ai centri per l’infanzia pubblici e privati accreditati alla somministrazione dei vaccini obbligatori (Difterite, Tetano, Poliomielite, Epatite B) e che è stata presentata oggi ad Ancona con una conferenza stampa.
“È convinzione di tutto il Gruppo PD – ha spiegato il Presidente del Gruppo PD e primo firmatario della pdl, Gianluca Busilacchi – che serve un segnale forte per l’emergenza del calo vaccini. Già lo scorso anno avevamo presentato una mozione per intervenire contro la riduzione della copertura vaccinale. Anche per il 2015 i vaccini per Morbillo, Parotite e Rosolia, ad esempio, si sono confermati sotto l’80%, ben lontano dall’obiettivo di copertura nazionale del 95%. E scendere sotto tale soglia, come ha richiamato anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è pericoloso per l’intera comunità. Noi – ha evidenziato Busilacchi – possiamo intervenire laddove possiamo legiferare. Per quanto riguarda le vaccinazioni cosiddette ‘obbligatorie’, per il mancato rispetto delle quali di fatto non sono previste misure sanzionatorie, vogliamo introdurre un forte disincentivo a chi va contro la legge nazionale: il bambino non vaccinato non potrà accedere all’asilo nido, evitando così di mettere in pericolo la salute degli altri. Dobbiamo ricordare che le libertà individuali possono essere esercitate fino a quando non limitano la libertà degli altri. Se troppe persone scelgono di non vaccinarsi mettono a rischio la salute della collettività. Per questo la nostra pdl prevede anche delle sanzioni”.
“Questa tematica è tornata prepotentemente alla ribalta perché c’è stata una sostanziale flessione delle vaccinazioni – ha detto il Presidente della Commissione regionale Sanità, Fabrizio Volpini, protagonista di questo impegno legislativo –. Malattie che erano state debellate sono tornate alle nostre latitudini. È di questi giorni la notizia che in Italia c’è stato un caso autoctono di difterite. Preoccupa anche la campagna di controinformazione portata avanti incessantemente da parte di gruppi ‘anti-vax’, che associano i vaccini ad altre malattie, tra cui quelle dello spettro autistico, ma senza alcun fondamento scientifico. Il valore della vaccinazione a cui si riferisce questa pdl non è solo un atto di protezione individuale, ma un atto di responsabilità verso la comunità, per il cosiddetto ‘effetto gregge’, per cui maggiore è il numero delle persone che si vaccinano, minore è il rischio di diffusione di malattie infettive. Ed è così che si possono proteggere anche coloro che per motivi di salute non possono sottoporsi a vaccinazione. Il nostro è un atto di responsabilità istituzionale rispetto ad un problema di sanità pubblica. Credo che la nostra Regione abbia le carte in regola per invertire la tendenza”.
Francesco Micucci, consigliere regionale PD e firmatario della pdl ha auspicato che “su questo tema non ci sia speculazione politica. È un provvedimento spinto, duro, ma è un segnale che non può venir meno, perché la tendenza è allarmante. Il segnale che deve passare è che c’è una Regione unita per affrontare una questione importante, perché la salute è un valore al di sopra di tutto”.
“Per noi l’ideale sarebbe che fossero i genitori a scegliere liberamente di vaccinare i loro figli – ha detto il consigliere PD e sottoscrittore della proposta normativa, Enzo Giancarli –. Invece i dati ci costringono ad intervenire. E questa battaglia per le vaccinazioni la facciamo sia come Gruppo consiliare che come Partito Democratico, rispondendo anche all’appello lanciato dai Giovani Democratici per una campagna di vaccinazione nelle Marche”.
Presente alla conferenza anche Giuliano Tagliavento, dirigente del servizio Prevenzione e promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro dell’ARS (Agenzia Regionale Sanitaria). “Come tecnico – ha detto – ringrazio la parte politica che si sta facendo carico di un problema che stiamo seguendo da tempo e che oggi richiede contromisure forti. La cosa che preoccupa, oltre al dato di copertura vaccinale – che nelle Marche per i quattro vaccini obbligatori è del 92%, sotto l’obiettivo di copertura –, è la disomogeneità dei territori. Nella provincia di Pesaro-Urbino, ad esempio, siamo abbondantemente sotto il 95% ed oggettivamente il rischio che possa venir meno l’immunità di gregge è reale. Servono misure chiare. Questa legge va in tale direzione”.
I dati delle somministrazioni vaccinali nelle Marche parlano di una flessione netta. Nel 2015, le vaccinazioni per Morbillo/Parotite/Rosolia, ad esempio, hanno fatto registrare uno scostamento del 15,1%, per quanto riguarda la prima dose di somministrazione (13-15 mesi d’età), attestandosi al79,9%; la seconda dose (5-6 anni) degli stessi ha avuto una copertura dell’87,9%, scostandosi del 7,1%. Peraltro, dati in flessione anche rispetto agli anni precedenti: -7,9% rispetto al 2013 e -4,1% rispetto al 2014, per la prima dose; -4% in riferimento al 2013 e -1,3% sul 2014, per la seconda dose. Un trend decrescente valido per la quasi totalità delle vaccinazioni (come Difterite/Tetano/Pertosse, Poliomielite, Epatite B, Emofilo B, Pneumococco…). Tutte comunque si discostano dall’obiettivo di copertura del 95%.
La proposta di legge, depositata nei giorni scorsi negli uffici dell’Assemblea legislativa delle Marche, è stata sottoscritta da tutti i consiglieri regionali del Gruppo PD.