ASCOLI PICENO 23 FEB. Nove tifosi perugini, di eta’ compresa tra i 20 e i 28 anni, tutti appartenenti a gruppi organizzati della locale tifoseria ultra’, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di rissa, travisamento, uso di oggetti contundenti nell’ambito di manifestazioni sportive, sono stati denunciati dalla Digos di Perugia dopo i disordini avvenuti lo scorso 24 novembre, al termine dell’incontro di calcio Perugia-Ascoli, disputatosi presso lo stadio ‘R. Curi’ di Perugia e valido per il campionato nazionale Lega Pro. Secondo la ricostruzione della polizia durante il deflusso del pubblico un folto gruppo di tifosi perugini appartenenti alle locali frange ultra’, travisati con sciarpe, cappucci e armati di cinghie, aste di bandiere, mazze e altri oggetti contundenti, cercarono in due occasioni di aggredire i tifosi ospiti, giunti nel capoluogo umbro a bordo di pullman e mezzi privati in numero superiore. I due gruppi contrapposti furono arginati e respinti dalla polizia con il lancio di lacrimogeni e, nell’immediatezza, fu arrestato dalla Digos un tifoso ascolano di 23 anni, incensurato, accusato di aver colpito con un manganello telescopico un funzionario di polizia. Il ragazzo fu condannato, su richiesta di patteggiamento, alla pena di 1 anno e 6 mesi, per resistenza, lesioni aggravate, uso di oggetti contundenti nell’ambito di manifestazioni sportive. Il prosieguo dell’attivita’ d’indagine svolta dalla Digos di Perugia e sviluppata anche attraverso la visione dei filmati del sistema di videosorveglianza dello stadio hanno permesso di ricostruire le fasi salienti dell’aggressione e di identificare i soggetti travisati che piu’ attivamente avevano preso parte ai disordini. Quindi la denuncia dei 9 tifosi, e le procedure amministrative per l’irrogazione del provvedimento Daspo. L’attivita’ di indagine ha consentito inoltre di evidenziare ulteriori condotte illecite perpetrate da alcuni tifosi ascolani, per i quali si sta procedendo alla identificazione unitamente alla questura di Ascoli Piceno
