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Porto di Ancona, rinforzi di controlli della frontiera con Frontex

Confartigianato Marche
Porto di Ancona

La stagione estiva è arrivata anche nel Porto di Ancona, dove la Polizia di Frontiera si prepara a fronteggiare i periodi di afflusso più caldi.

A dare rinforzo agli agenti della Polmare, in particolare, quest’anno sono arrivati le donne e gli uomini dell’agenzia FRONTEX che contribuisce col personale delle varie Forze di Polizia Europee, a migliorare la gestione integrata delle frontiere esterne dell’Unione Europea.

Si tratta di un organismo comunitario, con sede a Varsavia, che col suo operato, rende più efficace l’applicazione delle misure comunitarie garantendo il coordinamento tra gli stati membri.

Proprio in questi giorni, la Polizia di frontiera di Ancona, che da sempre, è attiva nel fronteggiare i traffici irregolari in questo importante snodo del Mar Adriatico, ha portato a termine alcune brillanti operazioni.

Nella giornata di venerdì, nel corso dei servizi finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare, Personale addetto ai controlli di Polizia, durante lo sbarco dei passeggeri e mezzi della nave proveniente dalla Croazia, procedeva a fermare un cittadino di nazionalità Cinese, apparentemente provvisto di regolare documentazione per l’attraversamento delle frontiere.

Sebbene da un iniziale controllo, sembrava che il cittadino potesse regolarmente circolare in area Schengen, in seguito ad un esame più approfondito, ci si è resi conto che il visto che il passeggero Asiatico aveva apposto sul passaporto, era totalmente contraffatto.

Al passeggero, pertanto, non veniva consentito l’ingresso sul territorio nazionale e lo stesso, dopo essere stato denunciato ai sensi della normativa sull’immigrazione, veniva riammesso alla volta della Croazia. Il passaporto veniva sequestrato.

Altra operazione in cui si è distinta la Polizia di Frontiera operativa presso il valico marittimo del capoluogo è stata quella che ha portato a stroncare il fenomeno abusivo del traffico di merce a bordo di mezzi normalmente adibiti al trasporto di persone.

Il fenomeno, a lungo monitorato, ha riguardato, stavolta, i traffici con l’Albania.

Personale dipendente, nel corso dei controlli di frontiera all’atto dello sbarco della nave proveniente da Durazzo, ha notato come fosse sempre crescente il numero di pullman con a bordo pochissimi passeggeri e diretti in varie città Italiane. Si trattava di bus di linea autorizzati apparentemente ad effettuare tratte internazionali.

Attraverso un approfondimento della materia, si è riscontrato come gli autisti di quei mezzi, nella maggior parte delle volte, non esibissero al controllo le autorizzazioni in originale ma delle copie non autenticate. A ciò si aggiunge che a bordo dei succitati pullman venivano rinvenuti quantitativi di merce di vario genere, ritenuti non congrui al numero di passeggeri trasportati.

In seguito ad accertamenti, anche in sinergia col Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Polizia di Frontiera è riuscita ad arginare il suddetto fenomeno non autorizzato, provvedendo di volta in volta ad una serie di numerosi  respingimenti nei confronti degli autisti Albanesi per mancanza di scopo e condizioni del soggiorno.