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Post Sisma Matelica, situazione edilizia privata

Credito d’imposta nel cratere, Castelli sollecita: «Rifinanziare la misura»
Terremoto

A due anni dal terremoto che ha colpito le Marche, sono 148 gli edifici privati di Matelica parzialmente danneggiati dal sisma per i quali i proprietari non hanno ancora fatto richiesta di accesso ai contributi per la ricostruzione.

I cittadini hanno tempo fino al 31 dicembre per presentare la domanda, corredata dal progetto di ristrutturazione, in Comune che, a sua volta, dopo aver controllato la veridicità delle autocertificazioni, trasmetterà le pratiche all’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione a cui spetta l’approvazione. A ricordare la scadenza il sindaco di Matelica Alessandro Delpriori, che invita i cittadini a cogliere l’importante opportunità di risistemare e mettere in sicurezza i propri immobili e ne approfitta per fare il punto sulla situazione della ricostruzione privata nella cittadina del cratere.
“I dati di cui siamo in possesso sulla base delle schede Aedes, che indicano lo stato degli edifici dopo il terremoto – spiega Delpriori – ci parlano di 148 immobili con danni lievi per i quali è ancora possibile presentare le istanze di finanziamento. I soldi ci sono, ma il tempo stringe e sarebbe davvero un peccato lasciarsi sfuggire questa chance di tornare nei propri alloggi, riaprire negozi o uffici attualmente inagibili. La macchina della ricostruzione privata è partita da tempo, anche se non posso nascondere che sta andando a rilento. Lo smaltimento delle pratiche è frenato da un quadro normativo farraginoso e da un eccesso di burocrazia. Mi auguro almeno che i sei impiegati assegnati a tempo determinato all’ufficio sisma del Comune, risorse indispensabili per seguire un argomento così complesso, vengano confermati fino al completamento dell’iter di gestione dei progetti, altrimenti si rischia lo stallo”.
Subito dopo le scosse di agosto e ottobre di due anni fa, i tecnici comunali di Matelica e della Protezione civile hanno effettuato 1692 sopralluoghi, in seguito ai quali sono state emesse 709 ordinanze di inagibilità per lesioni di diversa entità.

A novembre 2016 erano 719 i cittadini aventi diritto al contributo di autonoma sistemazione, il famoso Cas, mentre oggi il numero è sceso a 532: di questi la maggior parte ha optato per una sistemazione alternativa. Allo stato sono 65 i progetti di recupero trasmessi all’Ufficio per la ricostruzione della Regione, di cui 6 per attività produttive, 50 per danni lievi e 9 per danni gravi. Di questi 16 hanno ottenuto l’approvazione, mentre per tre di loro si è concluso l’iter con la dichiarazione di fine lavori. I restanti sono ancora in fase d’istruttoria.

“E’ necessario che tutti gli attori della ricostruzione – conclude Delpriori – si impegnino per modificare una normativa complicata che sta mettendo un freno agli interventi di recupero. Bisogna accelerare, Matelica è ripartita, ma cittadini hanno bisogno di certezze per andare avanti”.