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PRESENTATA IN REGIONE LA 23^ EDIZIONE DELLE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA

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faiANCONA 16 MAR.  Appuntamento con le Giornate FAI di Primavera, giunte quest’anno alla 23ª edizione, sabato 21 e domenica 22 marzo: Regione Marche e FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, le hanno presentate alla stampa questa mattina illustrando il programma e gli obiettivi comuni per la valorizzazione dei beni culturali. “E’ l’appuntamento di primavera più festoso e atteso – ha annunciato l’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini – un coinvolgimento popolare e contagioso, visti i numeri, che ogni anno si rinnova alla scoperta del nostro patrimonio storico-artistico e paesaggistico e quindi della nostra identità. Chiese, archivi storici, aree archeologiche, giardini, palazzi, castelli, archeologia industriale, carceri, ipogei, eremi e sedi dell’informazione diventano luoghi di grande attrazione e veicoli di sviluppo e crescita del territorio. Nelle Marche i numeri delle Giornate di Primavera si preannunciano di grandissimo rilievo e di sicuro appeal: 55 beni aperti in 23 località; 30 iniziative collaterali; 2.000 giovani apprendiste guide; 400 volontari; 5 delegazioni; 4 gruppi Fai e 4 gruppi Fai Giovani. Siamo certi – ha aggiunto l’assessore, che le Marche possano diventare una méta imperdibile per gli amanti della cultura, anche tra i più giovani, e questo è possibile nella misura in cui si favorisce in modo sistematico la valorizzazione culturale del territorio. Obiettivo per il quale la Regione Marche è impegnata proprio in collaborazione con le realtà dell’associazionismo e del volontariato civile, come il Fai. Per questo siamo lieti di aprire la stagione del turismo culturale 2015 con queste Giornate: un week end che prevede la visita di luoghi spesso sconosciuti al grande pubblico, l’apertura di musei, visite guidate nelle città d’arte. Un’occasione di conoscenza e condivisione per gli stessi marchigiani, che possono scoprire le bellezze del proprio territorio, sentirsi parte di una comunità che ama e rispetta le proprie ricchezze ed essere protagonisti e custodi del grande patrimonio culturale e artistico della propria regione”.

Al tavolo, oltre all’assessore Marcolini, la presidente regionale FAI Marche e capodelegazione di Ascoli Piceno, Alessandra Stipa Alesiani, e le delegazioni di Ancona, Fermo, Macerata e  Pesaro e Urbino.

È il più grande evento di piazza dedicato ai beni culturali, da anni dimostra la voglia di partecipazione e l’orgoglio di appartenere a una collettività che ama i luoghi in cui vive. Una “giornata ideale”, il giorno perfetto per abbracciare l’Italia nel modo migliore, con gli occhi e con il cuore, in un’atmosfera speciale nella quale ci si sente tutti uniti – persino in coda come di solito non accade – per visitare luoghi spesso inaccessibili nei quali riconosciamo la nostra identità e che rappresentano una ricchezza comune e fieramente condivisa.

Una grande mobilitazione popolare che finora ha coinvolto oltre 7.800.000 italiani che ogni anno si danno appuntamento per vivere l’esperienza di tante storie diverse che raccontano la nostra storia: un’occasione per “convivere e condividere”, per sentirsi parte di questa grande comunità che ama il proprio Paese e difende le proprie ricchezze, per sentirsi attori protagonisti e non spettatori passivi. Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, studi televisivi, testimonianze di archeologia industriale; persino caserme, archivi musicali e scuole militari: sono 780 aperture in 340 località in tutte le regioni con visite a contributo libero.
Numeri importanti per le Marche (sull’onda del successo dell’anno scorso con i 55 mila visitatori): 55 beni aperti in 23 località, 30 iniziative collaterali, 2.000 Apprendisti Ciceroni®, 400 volontari, 5 delegazioni, 4 gruppi FAI, 4 gruppi FAI Giovani e tanti eventi collaterali. Le Giornate FAI di Primavera sono aperte a tutti, ma un trattamento di favore viene riservato agli iscritti FAI – e a chi si iscrive durante le Giornate – a chi sostiene la Fondazione con partecipazione e concretezza. A loro saranno dedicate visite esclusive, corsie preferenziali, eventi speciali, perché iscriversi al FAI è un gesto civile e al tempo stesso un beneficio: conviene a se stessi e fa bene all’Italia.