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Processo Discoteca Lanterna, sono 1300 i testimoni interpellati

Giustizia ancora al lavoro per fare chiarezza sulla strage della Discoteca di Corinaldo.  Sono oltre 1.300 i testimoni richiesti dalle parti del processo, che ha preso il via oggi ad Ancona, per la strage della discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo in cui morirono cinque minorenni e una madre 39enne, schiacciati nella calca dopo spruzzi di spray al peperoncino e dopo il cedimento di una balaustra arrugginita all’esterno de locale, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018.

Si tratta del cosiddetto filone amministrativo della vicenda processuale in cui sono imputate nove persone fisiche e la società Magic srl per accuse che vanno dalla cooperazione in omicidio colposo plurimo e lesioni, al disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale.

Gli imputati sono il sindaco Matteo Principi, il geometra dello sportello Suap Massimo Manna, Quinto Cecchini, tra i gestori della discoteca, Rodolfo Milani, vigile del fuoco, Francesco Gallo dell’Area Vasta (Asl) 2, Massimiliano Bruni, esperto in elettronica, Stefano Martelli, responsabile servizio polizia locale e due ingegneri, Francesco Tarsi, consulente esterno della Magic e Maurizio Magnani, che ha lavorato per la famiglia proprietaria della discoteca.