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PSR 2014-2020, MALASPINA “AGRICOLTURA MARCHE CONTINUERA’ A CRESCERE”

agricolturaANCONA 21 MAR. “L’agricoltura marchigiana, con il nuovo Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, continuerà a crescere, a investire, a ringiovanire e a internazionalizzare le vendite delle proprie produzioni di qualità, partendo dal vino e dal biologico, che viaggiano a trend di crescita vicini alle due cifre, senza tralasciare settori importanti, coma la pasta, la panificazione, l’ortofrutta, la birra agricola, la carne, insieme ad altri comparti di nicchia dove stiamo recuperando e crescendo”. Lo ha ribadito l’assessore regionale all’Agricoltura, Maura Malaspina, aprendo i lavori del Tavolo del partenariato Psr che si è riunito oggi per focalizzare le strategie, dopo le osservazioni di Bruxelles sul testo inviato alla Commissione europea. Il Tavolo è composto dai rappresentanti delle filiere produttive, organizzazioni professionali di categoria, lavoratori agricoli, istituzioni territoriali, portatori di interesse della società civile per temi ambientali e sociali, principali enti di ricerca. “La Commissione europea ha confermato che il Psr delle Marche è tra i programmi che meglio rispondono alle linee di sviluppo dell’Unione – ha riferito l’assessore – Necessita di adeguamenti per riuscire a farlo approvare tra il primo gruppo dei Psr italiani che saranno licenziati dalla Ue entro giugno 2015”. Le questioni da rivedere riguardano, principalmente, modifiche finanziarie, dalla cui rimodulazione scaturirà una maggiore accentuazione dell’agricoltura marchigiana sui temi dell’ambiente, del biologico, delle produzioni locali. “Le modifiche richieste dall’Ue sono diverse e non sempre il linea con  quanto condiviso dal Tavolo del partenariato – ha spiegato la Malaspina – Rimoduleremo gli impegni senza, però, penalizzare le misure innovative e il sostegno alle aziende agricole. Questo perché vogliamo costruire uno sviluppo territoriale più equilibrato, favorire le nuove economie locali, sviluppare maggiori servizi alla comunità rurale, creare nuovi posti di lavoro nel settore primario”.