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Sconfitta amministrative, Pd “Segnale al rendiamo”

Gianluca Busilacchi
Gianluca Busilacchi
Gianluca Busilacchi

ANCONA 22 GIU.  “Il segnale forte e chiaro arrivato con i ballottaggi di domenica dovrebbe indurre tutto il PD a una seria riflessione e a una significativa modifica di alcuni comportamenti errati portati avanti in questi mesi”. Così commenta il Pd Sinistra Marche dopo la debacle alle amministrative.

Il voto non è stato un voto semplicemente amministrativo, né si è perso laddove si è governato male, ma è stato un voto con valenza politica nazionale, ben al di là dalle questioni locali: ne sono un esempio la sconfitta a Torino, dove Fassino è stato un ottimo sindaco a cui va tutta la stima e solidarietà di tutto il PD, e l’eclatante caso toscano, la Regione simbolo del renzismo, in cui si è perso di più e peggio che altrove. Anche nelle Marche si sono sentiti gli effetti molto negativi della politica nazionale, che sommata ad alcuni fattori territoriali ha portato ad alcune sconfitte inaspettate, a partire da San Benedetto.

Come componente del PD soffriamo al pari di tutti per questo risultato negativo e riteniamo necessario cogliere il segnale che è arrivato dagli elettori per evitare altre sconfitte.

In questi mesi si è assistito al radicalizzarsi del turborenzismo: prove muscolare contro le forze sociali, tentativo di cancellare il centrosinistra e sostituirlo con il partito della nazione, ridicolizzazione delle posizioni di chi prova ad esprimere considerazioni critiche, anche garbate e di merito, alle prese di posizioni di Renzi. Ma con questo comportamento non si va da nessuna parte e il voto di domenica ne è stata una riprova: il PD è nato per unire e non per dividere le forze del paese, è nato per determinare il campo del centrosinistra non per cancellarlo, è nato per essere la più grande forza democratica ed inclusiva, non per escludere qualcuno.
Abbiamo bisogno di rilanciare il PD, con una classe dirigente che si occupi a tempo pieno del partito, oggi ridotto a una somma di comitati elettorali, che deve tornare a essere una grande forza collettiva e organizzata, non completamente affidata a singoli leader.