La scorsa settimana è stata realizzata una coordinata attività di contrasto all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento di lavoratori irregolari, nonché di verifica sula sicurezza dei luoghi di lavoro che ha avuto come obiettivo un laboratorio per il confezionamento di abbigliamento operante lungo la strada statale adriatica tra Senigallia e Montemarciano.
Tale servizio ha preso spunto da una serie di informazioni raccolte dalla Polizia di Stato di Senigallia che, nei giorni precedenti, ha effettuato mirati servizi di osservazione ed accertamenti di vario genere sul capannone occupato dal laboratorio.
L’attività di controllo, pertanto, è stata eseguita unitamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ancona e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ancona.
Effettuato l’accesso all’interno del capannone ove ha sede il laboratorio artigianale, gli agenti accertavano notava la presenza di n. 15 persone, tutti di origini cinesi, alle prese con i macchinari per la cuciture in piena attività.
Personale dell’Ufficio Immigrazione del Commissariato di Senigallia verificava se i soggetti fossero provvisti di regolare permesso di soggiorno, riservandosi di approfondire la posizione di alcuni soggetti sul territorio nazionale.
Veniva effettuata una capillare ispezione dei luoghi da cui emergevano le condizioni di lavoro, specie quelli impiegati all’interno del laboratorio artigianale, in cui si trovavano i lavoratori.
Per quanto attiene agli accertamenti effettuati dal personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ancona questi rilevavano l’irregolare posizione lavorativa di n.3 soggetti ivi presenti nonché il superamento della soglia massima prevista per legge del 10% di personale impiegato non in regola in rapporto ai lavoratori presenti. Tali accertamenti hanno determinato l’emanazione del provvedimento di sospensione dell’attività produttiva (connesso al superamento della soglia massima), immediatamente efficace per la cui revoca è prevista la regolarizzazione dei lavoratori e il pagamento di una somma aggiuntiva pari ad euro 2.500 oltre l’applicazione della maxisanzione per i lavoratori non in regola per un importo di euro 5.400 e a tutela degli stessi anche il mantenimento in servizio per un periodo non inferiore a 90 giorni.
Importanti violazioni sono state altresì riscontrate in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro poiché nel corso del controllo è stato accertata la mancata elaborazione del previsto documento di valutazione dei rischi e del piano di emergenza e di evacuazione, mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile. Motivi questi che, uniti ai precedenti, sono stati posti alla base del provvedimento di sospensione dell’attività lavorativa a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro per la cui revoca oltre al ripristino delle regolari condizioni di lavoro occorre pagare una somma aggiuntiva di euro 8.000. Sono stati riscontrati altresì la non conformità delle macchine utilizzate per le lavorazioni e la mancata adozione di misure tecniche ed organizzative nonché manutentive per ridurre i rischi elettrici. Violazioni di natura penale che hanno dato luogo all’emanazione dei relativi provvedimenti prescrizionali per la rimozione delle conseguenze pericolose che se ottemperati unitamente al pagamento di sanzioni in via amministrativa potranno dare luogo al seguito di verifica di ottemperanza per la richiesta di archiviazione al Pubblico Ministero. Si rappresenta comunque che la ditta, per il tramite dei professionisti incaricati, si è subito attivata per cercare di adempiere e sanare le prescrizioni impartite e assumere i lavoratori in nero.