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Senigallia, espulso marocchino irregolare

Migranti

ANCONA 10 MAG.  Proseguono senza sosta, su disposizione della Questura di Ancona, le attività del Commissariato di Polizia di Senigallia dirette al contrasto dell’immigrazione clandestina che, nel corso degli ultimi tempi, hanno consentito di controllare numerose persone extra- comunitarie e di procedere a diverse espulsioni dal territorio nazional e di soggetti trovati privi di titolo alla permanenza.
In particolare nella giornate di ieri venivano effettuati controlli in varie zone della città e nel corso di tale attività gli agenti provvedevano a fermare tre soggetti intenti a confabulare sul lungomare Mameli.
I tre venivano identificati ed in particolare una donna, A.R. di anni 35 circa, senigalliese, risultava essere nota poiché con diversi pregiudizi in materia di stupefacenti e gli altri due uomini , anche loro risultavano avere numerosi precedenti e diverse volte tratti in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti.
I due uomini, B. M. tunisino, di anni 35 circa, e L. A. marocchino, di anni 27, venivano dunque accompagnati in Commissariato per procedere alla verifica circa l’identità e la posizione relativa alla regolare presenza sul territorio nazionale.
Dagli accertamenti effettuati risultava che l’uomo originario della Tunisia era stato scarcerato da pochi giorni dal carcere di Campobasso e, dopo aver scontato una pena di oltre 2 anni e 6 mesi per detenzione con finalità di spaccio, di seguito alla condanna, veniva disposta la misura dell’espulsione dallo Stato. Nei confronti del soggetto marocchino emergeva che questi risultava già destinatario di un espulsione ma non aveva mai ottemperato all’ordine del Questore di lasciare il territorio dello Stato.
Pertanto i due , dopo i primi accertamenti, venivano condotti presso gli Uffici della Questura ove venivano avviate le procedure per consentire di espellere, in primo luogo, il soggetto marocchino che, infatti, veniva immediatamente condotto presso il Centro di identificazione ed espulsione di Brindisi per il successivo trasferimento in Marocco.
Mentre nei confronti del cittadino tunisino , non essendovi possibilità di accompagnamento immediato ad un C.I.E. , si avviavano le partiche per un prossimo trasferimento finalizzato all’espulsione.