ANCONA 17 FEB. Nell’ambito delle attività di contrasto all’immigrazione clandestina, durante questa settimana, il personale dell’Ufficio Immigrazione del Commissariato di P.S. di Senigallia è stato impegnato in specifici servizi di polizia volti all’individuazione di soggetti stranieri privi di titolo di soggiorno sul territorio nazionale.
Nel corso di tali servizi venivano effettuati accertamenti in alcune zone del territorio del comune di Senigallia frequentate da extracomunitari nei cui confronti si procedeva all’identificazione. Durante un controllo effettuato nei pressi della zona di Cesanella gli agenti fermavano cinque uomini fra i quali 4 di origine pakistana ed uno di origine maghrebina, M.B. di anni 30 circa, noto poiché in passato si era reso autore di reati nel settore dello spaccio di stupefacenti e dei reati contro il patrimonio.
I primi quattro uomini, sulla base degli accertamenti svolti, risultavano in regola con il permesso di soggiorno mentre l’altro uomo risultava avere alcune pendenze e, pertanto veniva condotto in Commissariato per più approfonditi controlli.
Sulla base delle verifiche eseguite, i poliziotti accertavano che l’uomo, già alcuni mesi addietro, era stato raggiunto da un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Pesaro e relativo ordine di allontanamento del Questore di Pesaro cui lo straniero non aveva ottemperato.
Pertanto gli agenti provvedevano al compimento delle attività necessarie per dare esecuzione all’espulsione dello straniero irregolare che veniva, infatti, condotto alla frontiera e da lì rimpatriato in Tunisia.
Nel proseguo dei servizi, gli agenti controllavano una donna , C.E. di anni 40 circa, di origini rumene e senza fissa dimora in Italia che si trovava in zona stazione ferroviaria. La stessa risultava priva di documenti e, pertanto, veniva condotta in Commissariato per i necessari accertamenti da cui scaturiva che la stessa era stata raggiunta da un provvedimento del Questore di Pesaro di allontanamento dal territorio nazionale per i cittadini comunitari in assenza dei requisiti per la permanenza negli stati dell’U.E. Pertanto alla donna veniva notificato il relativo provvedimento obbligando la stessa a lasciare il territorio nazionale entro 10 giorni.
