ANCONA 9 MAR. Un documento condiviso tra Regione, ANCI e Associazioni dei concessionari balneari da portare presto sul tavolo del Ministro agli Affari regionali , Costa al quale l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni chiederà al più presto un incontro. E’ questo l’esito principale della riunione che si è tenuta oggi, presso l’assessorato regionale al Turismo, con le associazioni dei concessionari demaniali marittimi, presente anche il presidente dell’ANCI regionale , Maurizio Mangialardi. Una riunione già annunciata dall’assessore Pieroni con la volontà di ascolto, confronto e approfondimento di tutte le conseguenze derivanti dalla cosiddetta Direttiva Bolkestein.
Piena condivisione da parte di tutti sulla proposta dell’assessore regionale di “portare all’attenzione sia della Conferenza Stato-Regioni che del Ministro Costa – che si è dimostrato molto sensibile alle problematiche riapertesi anche recentemente – un documento ‘targato Marche’, un prototipo che possa servire da linea guida ma anche a carattere tecnico-operativo , sottoscritto da Regione, ANCI e Associazioni dei balneari per affrontare con parametri certi una gestione della situazione .” “ Non c’è più tempo per le manifestazioni di protesta– hanno concordato Pieroni e Mangialardi- visto che rimangono pochi mesi al pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, occorre allora agire in maniera coordinata se vogliamo tentare di salvare un patrimonio imprenditoriale e turistico che ci caratterizza come Sistema Marche e come Paese.”
Alla stesura del documento lavorerà già da domani un gruppo di lavoro composto dai rappresentanti dei balneari: CNA, Assobalneari, Confartigianato OASI, Confindustria, FIDE, SIB e ANCI per arrivare entro pochi giorni ad un accordo concreto e come utile contributo a quello che dovrà essere un riordino complessivo della materia delle concessioni demaniali marittime.
I concessionari hanno espresso approfonditamente le loro preoccupazioni nel corso della riunione , i rischi di tensione sociale e le eventuali penalizzazioni economiche , sottolineando “ l’esigenza di un riconoscimento di impresa a tutti gli effetti, imprese familiari che danno occupazione e ritorno economico ai territori e su cui si è investito negli anni e ora qualcuno vorrebbe mettere all’asta.”