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Terremoto e Neve, forte rischio di alluvioni

ANCONA 21 GEN. “Il fiume Nera è passato da una portata di 3 metri cubi al secondo a ben 7 metri cubi al secondo . Alcune sorgenti che avevano un gettito di 40 litri al secondo , si sono addirittura completamente asciugate.

Dopo i terremoti l’energia che si libera crea conseguenze nella dinamica in superficie . Dunque sono raddoppiate le portate di fiumi. Ora sarà necessario controllare le sorgenti, controllare i versanti soprattutto quelli dove insistono gli acquedotti e controllare i fiumi . Quando la neve si scioglierà le portate dei fiumi aumenteranno ulteriormente e le valli potrebbero entrare in crisi. Bisogna porsi anche il problema di quello che potrebbe accadere dopo”. Lo ha affermato ora Gilberto Pambianchi , Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Geomorfologia e docente dell’Università di Camerino. Pambianchi fa parte del gruppo di ricercatori che sta studiando i cambiamenti del territorio dell’Appennino in seguito agli ultimi terremoti.

“E’ probabile che il mutamento causato dal terremoto possa manifestarsi con la destabilizzazione dei versanti. Oggi – ha proseguito Pambianchi – la tecnologia è dotata di tutti gli strumenti finalizzati al controllo dei versanti. A tutto questo potrà aggiungersi un altro fattore non secondario in quanto le falde acquifere potrebbero addirittura depauperarsi con conseguenze dure anche durante la ricostruzione che sicuramente sarà lunga . Il depauperamento delle falde acquifere può portare ad assenza di acqua, dunque ad una crisi idrica . Questi temi ovviamente non sono nuovi alla comunità scientifica ma rappresentano una novità per l’opinione pubblica. C’è il decreto 189 del 2016 – Misure per l’ambiente che necessita di integrazioni. Nello stesso decreto si pone il tema della rimozione delle macerie di un terremoto ma è fondamentale anche trattare il tema della sicurezza dopo un terremoto. Oggi la tecnologia offre tutti gli strumenti satellitari per intervenire in fase preventiva sui versanti delle montagne, ma è necessario che tutto ciò sia previsto dal decreto e che si inserisca la geomorfologia nelle norme vigenti” .

Forte la denuncia di Panbianchi .
“In questi anni non abbiamo per nulla rispettato la natura prendendo esempio ed imparando a anche dai contadini di una volta, i quali avevano memoria storica di eventi già accaduti. L’albergo – ha dichiarato Panbianchi – con ogni probabilità non avrebbe dovuto essere in quel posto. E’ necessario che i geologi conducano i cittadini a vedere la natura , che si esca e si facciano escursioni sul posto, si conduca la gente a vivere la natura, ad osservare la natura” .

Tutela assoluta del paesaggio – ricognizione dei versanti –

” Le Guide Ambientali Escursionistiche Italiane esprimono piena solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e dall’emergenza neve. Va assolutamente fatta una ricognizione – ha dichiarato Filippo Camerlenghi, Vice Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche – per verificare la sicurezza o eventuali modifiche subite dai versanti. I sentieri potrebbero essere stati devastati . Sarà necessario nelle prossime settimane e magari anche nei prossimi mesi ricontrollare l’intero territorio colpito dal sisma e dall’emergenza neve.

Le Guide Ambientali Escursionistiche si impegneranno costantemente in questa attività garantendo al territorio il rispetto del suo valore geologico. Va assolutamente condotta un’intera ricognizione dei luoghi . Un’attività impegnativa che potrebbe durare settimane o mesi , volta alla tutela del territorio e dell’intero patrimonio naturalistico . Il nostro impegno sarà anche in questa direzione . Ancora una volta ribadiamo con forza l’importanza della prevenzione dai georischi , della valorizzazione del patrimonio naturalistico e dell’educazione ambientale anche nelle scuole.

Le Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE sono già attive anche su questo fronte. Bisogna osservare la natura, conoscerla, fare educazione ambientale nelle scuole, conoscere il territorio”.