La Polizia di Stato con l’attività odierna ha definitivamente posto termine ad un’attività di spaccio di cocaina di due cittadini italiani che, riforniti di sostanza stupefacente da un cittadino extracomunitario orbitante nella vicina provincia maceratese, provvedevano ad immetterla al dettaglio nel capoluogo ascolano.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno e condotte dalla Squadra Mobile di Ascoli Piceno, hanno consentito di accertare molteplici cessioni di cocaina, tanto che alla fine dell’attività, durata circa 3 mesi, si è riusciti ad identificare compiutamente oltre 25 assuntori di detta sostanza, quasi tutti ascolani.
Il nome dato all’operazione antidroga non è casuale: infatti i principali indagati, per pianificare la loro attività delinquenziale, avevano l’abitudine di ritrovarsi in alcuni locali della zona di piazza Immacolata. Tale circostanza è stata sfruttata favorevolmente dagli investigatori che, per esplicare l’attività di controllo ed osservazione, raggiungevano rapidamente a piedi la zona partendo dalla Questura, distante solo pochi metri.
n media i due si approvvigionavano mensilmente di oltre 150 grammi di cocaina fornita da uno straniero, sostanza che, una volta confezionata, si traduceva in circa 300 dosi da immettere sul mercato cittadino
Stamattina gli operatori della Squadra Mobile di Ascoli Piceno, con la collaborazione dei colleghi della Squadra Mobile di Macerata, hanno dato esecuzione alle misure cautelari emesse dal G.I.P. di Ascoli Piceno, dott.ssa Annalisa Giusti
Sono stati arrestati e posti agli arresti domiciliari:
Il campano P.N. è stato raggiunto nella sua abitazione ascolana, ove si trovava già agli arresti domiciliari in quanto, questa estate, fu arrestato dagli stessi investigatori della Sezione Antidroga: si rammenta che nel corso di quella operazione lo spacciatore, scoperto all’atto di cedere due dosi di cocaina, si rifugiò in casa da dove, dopo aver gettato dalla finestra droga, soldi e un bilancino di precisione nel tentativo di disfarsi delle prove del reato, in maniera incosciente ed imprevedibile, tentò la fuga gettandosi lui stesso dal balcone, sito al secondo piano dello stabile, finendo però nelle braccia dei poliziotti che nel frattempo avevano praticamente circondato il palazzo.
L’operazione si concluse con il recupero di quanto gettato dalla finestra e con l’arresto del pregiudicato, che prima fu portato in ospedale dove gli venne diagnosticata la frattura di ambedue i talloni, prevedibile conseguenza dello sconsiderato tentativo di fuga.