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Turismo, contrazione di ricavi che arriverà al 66,3%

ARPAM

Ricavi più che dimezzati nel 2020 con il turismo che prevede una contrazione del 66,3%, giudizi in prevalenza negativi sui provvedimenti finora adottati dal Governo per contrastare la crisi provocata dalla pandemia, 7 imprese su 10 hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, forti criticità per l’accesso al credito.

 

Sono i principali risultati della rilevazione effettuata dalla CNA su un campione di circa 14mila imprese per fotografare una crisi senza precedenti. Un voto negativo ai provvedimenti economici finora varati dal Governo che dalla provincia di Ancona si estende a tutte le imprese italiane a favore dell’economia. In particolare sul tema del credito e liquidità con oltre il 70% degli imprenditori che esprime un giudizio molto negativo e circa il 95% delle imprese che hanno presentato domanda per il credito è ancora in attesa di una risposta.

 

Soltanto per la moratoria sui finanziamenti e per gli ammortizzatori sociali il 30% delle imprese ha espresso apprezzamento per le misure realizzate. Un’impresa su due ha fatto ricorso alla sospensione dei versamenti fiscali e contributivi e solo il 50% delle imprese che hanno presentato domanda per la moratoria sui finanziamenti ha ricevuto risposta positiva.

 

” Un amaro paradosso, assolutamente illogico, che le imprese operanti nei settori sottoposti da subito al lockdown e con ricavi azzerati, non abbiano potuto beneficiare della sospensione – tuona il direttore CNA Territoriale di Ancona, Massimiliano Santini- . Dai nostri dati risulta infatti che circa il 35% delle imprese del turismo e dei servizi alla persona e addirittura quasi il 50% degli operatori economici del turismo, del commercio e della moda non hanno beneficiato di questa moratoria.”

 

Un dramma che continuerà per molti mesi. Per l’anno in corso infatti CNA stima un crollo del fatturato del 42% rispetto al 2019 con alcuni comparti che prevedono un giro d’affari più che dimezzato. Oltre al turismo, -56,7% per la moda e -54% per il commercio.

 

” Tra i nostri imprenditori – continua Santini – accanto al comprensibile pessimismo sulle prospettive emerge un forte senso di responsabilità e una visione chiara sul rilancio. Tra gli investimenti prioritari la sicurezza e soltanto 1 imprenditore su 10 ci ha indicato la necessità di ripartire immediatamente anche a costo di una nuova ondata di contagi. Quasi la metà degli imprenditori è favorevole a una ripartenza graduale sulla base di una programmazione ben definita e comunicata in anticipo e in modo chiaro.”

 

” CNA chiede subito interventi ben più consistenti ed efficaci di quanto fatto o non fatto nello scorso Decreto di marzo – conclude il direttore Santini – . Bonus imprese a fondo perduto di almeno 1.000 euro, rifinanziamento delle forme di integrazione salariale (FSBA e Cassa Integrazione in Deroga), rinvio di tutte le scadenze fiscali e contributive a fine anno con recupero rateizzato nel prossimo, stesso discorso per la moratoria sui debiti finanziari, intervento volto ad accelerare l’erogazione di nuova liquidità garantita dallo Stato, che ad oggi ha soddisfatto appena il 5% delle imprese che hanno presentato la relativa domanda.”