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Umbria e Marche collegate dal sentiero di San Romualdo

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Pellegrinaggio Fonte Avellana

Abbazia di Fonte Avellana – “Un percorso per riscoprire se stessi. Un’occasione per enfatizzare il valore dei pellegrinaggi anche verso i più giovani. Perché se non si sa chi si è, si corre il rischio di non essere nessuno”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Regione Marche Mirco Carloni che questa mattina ha presentato il pellegrinaggio dall’Abbazia di Montecorona all’Eremo di Santa Croce in Fonte Avellana in programma dal 25 al 28 agosto, percorrendo la parte finale che dall’Abbazia di Sitria conduce a Fonte Avellana. Promosso dall’associazione Eticamente, il pellegrinaggio si sviluppa lungo il cammino camaldolese di San Benedetto da Camaldolesi e Norcia per 360 chilomteri, così da collegare Umbria e Marche attraverso un filo ricco di storia e di tradizioni.

“Il Monastero di Fonte Avellana è l’epicentro di diversi itinerari di pellegrinaggio – afferma il Vice Priore Don Cesare Bovinelli -, tra cui il cammino dei cappuccini. Cammino molto frequentato e ben organizzato, al centro di iniziative degli stessi cappuccini che hanno la volontà e la disponibilità di promuoverlo. La pratica dei cammini, che era sconosciuta, oggi ha acquisito una notevole rilevanza e attenzione. Questo percorso ha un filo logico netto e delineato, in quanto parte dall’Abbazia Camaldolese di Montecorona e terminerà proprio qua a Fonte Avellana, monastero divenuto oggi camaldose sempre nella regola di San Benedetto. Perché la volontà di partire sottolinea la mancanza di qualcosa”.

 

Il vicepresidente Mirco Carloni punta i riflettori sulla valenza di questo cammino, contraddistinto “da una spiritualità profonda. Oggi c’è una forte esigenza di ritornare alle origini e il pellegrinaggio rappresenta una allegoria chiara della vita. Camminando si ha la possibilità di rimanere con se stessi, così da riscoprire la propria identità. Questo tipo di attività vanno accompagnate dal punto di vista politico, sfruttando questo momento positivo. Come Regione Marche abbiamo promosso, ad esempio, la legge sui borghi, abbiamo messo in campo strategie per risollevare le aree interne, con l’intento di promuovere, attraverso la legge sull’enoturismo, le nostre peculiarità. Questa volontà intende puntare sul turismo legato all’outdoor e al benessere. Il nostro contesto naturale e le nostre bellezze paesaggistiche sono una leva che dobbiamo fruttare di più”.

 

E proprio Carloni questa mattina ha voluto percorrere un tratto di questo pellegrinaggio dall’Abbazia di Sitria fino a Fonte Avelllana. “C’è la necessità di applicare una precisa strategia di marketing territoriale. La figura di San Romualdo mi affascina molto. Pertanto, nella riscoperta della propria identità e nel ritorno alle tradizioni si possono trovare prospettive stimolanti nell’interpretazione della la vita. E penso che per i giovani sia un’esperienza formativa sopratutto quando cercano di trovare il senso della propria esistenza. La Regione Marche intende sostenere queste nuove forme di ospitalità affinché si possa creare un valore aggiunto per questo territorio da troppo tempo abbandonato a se stesso”.

 

Gli fa eco il dirigente della Regione Marche Raimondo Orsetti: “C’è un contesto positivo, dobbiamo approfittare di questa opportunità perché ci sono condizioni strategiche ed economiche che rendono questo progetto fattibile. Innanzitutto, è maturata una cultura dell’accoglienza che sta cambiando così come i flussi turistici. Questa metamorfosi offre l’occasione per valorizzare questi territori che necessitano di nuovi servizi. C’è una volontà politica che converge nella consapevolezza di un progetto che oggi può essere finanziato. Infatti, siamo alla vigilia della programmazione Fondi Comunitari che si chiuderà entro autunno”. Alberto Alessandri, sindaco di Cagli, Ludovico Caverni sindaco di Serra Sant’Abbondio e Luca Carizia sindaco di Umbertide hanno rimarcato che “oggi volgiamo puntare sulle nostre bellezze. Il turismo del benessere e dalla riscoperta della natura sono un patrimonio che ci contraddistingue e che vogliamo identificare come chiave di volta per la crescita dei nostri territori. Dobbiamo educare i nostri cittadini e le nostre comunità a inserirsi in questa prospettiva di sviluppo capace di creare occupazione e un valore aggiunto. Questo linea di indirizzo richiede l’impegno degli amministratori che devono insistere per fare sistema. L’occupazione e la nascita di nuovi posti di lavoro passa da qui, non dobbiamo cercare altrove occasioni e opportunità. Ben vengano queste iniziative che fanno parte di un disegno complessivo. Dobbiamo iniziare a raccontarci, perché nei carenti c’è la voglia da parte dei turisti e di chi ci apprezza di entrare in questa bellissima storia”.

 

Valentino Palpaceli che insieme a Franca Cecchini e Sergio Clementi, Celso Bini hanno ideato questo percorso evidenziano: “Ciò che ci ha spinti a ideare questo cammino sono da ricercare nella volontà di riscoprire le nostre radici in una epoca di crisi e la bellezza di riscoprire se stessi. Il Pellegrinaggio come avventura dello spirito è la resistenza silenziosa della cultura del consumismo. L’incontro vale più della vita”.