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Frode Fiscale apertura lampo di aziende, operazione Finanza a Macerata

Imprese

Un vero e proprio sistema organizzato per  l’evasione fiscale e le frodi individuato della Guardia di Finanza Gruppo di Macerata che ha denunciato 19 imprenditori e chiuso dieci aziende.

Giro di società ‘apri e chiudi’ che ha portato al sequestro, da parte delle Fiamme Gialle, di  beni per circa 3 milioni di euro su provvedimenti emessi da gip di Macerata.

I finanzieri hanno smascherato un articolato intreccio di aziende coinvolte, a vario titolo, in una maxi frode fiscale di circa 20 milioni di euro e in indebite percezioni di fondi pubblici.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Macerata, ha riguardato imprese dislocate anche fuori dal contesto provinciale: controlli nei confronti di 33 aziende del ‘distretto industriale del tessile e dell’abbigliamento’. Al setaccio contabilità aziendali e conti bancari dei titolari, e riscontri investigativi sul campo.

Le società erano, nella maggioranza dei casi, accomunate da un breve o brevissimo ciclo di vita aziendale che, in generale, non superava i tre anni, salvo proseguirlo con altri soggetti giuridici o compiacenti; un reticolo di imprese ‘apri e chiudi’.
Ammontano a circa 20 milioni di euro le basi imponibili evase ai fini delle imposte sui redditi e 19 gli imprenditori segnalati all’Autorità Giudiziaria per svariati illeciti penali ricadenti nel Dl n. 74 del 2000.
Il sistema di frode consisteva nell’aprire attività per lavorazioni tessili conto terzi, con emissione di fatture di vendita ma omettendo quasi di presentare dichiarazioni fiscali.

Diverse aziende si sarebbero avvalse di società “cartiere”, registrando in contabilità fatture di acquisto legate ad operazioni inesistenti, per abbattere la base imponibile e versare meno imposte. Dopo una breve vita aziendale, i responsabili si rendevano irreperibili.

Una società formalmente attiva ma di fatto non più operativa, è risultata inoltre beneficiaria di oltre 42mila euro quale contributo a fondo perduto del “Decreto Sostegni”. Per scongiurare l’uso fraudolento di partite Iva, solo formalmente attive, su segnalazione della Finanza, l’Agenzia delle Entrate ha disposto la cessazione d’ufficio per dieci aziende.