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I legami tra sport e rete

I legami tra sport e rete
I legami tra sport e rete

Raramente le rivoluzioni vengono percepite come tali dai chi le vive: per i contemporanei si tratta il più delle volte di trasformazioni quotidiane che solo a posteriori, prese nel loro insieme, possono essere viste come veri momenti spartiacque. In qualsiasi campo avvengano, comunque, non mancano le eccezioni: soprattutto quando le rivoluzioni sono totali, infatti, basta spesso uno sguardo a un breve lasso di tempo per individuare chiaramente un prima e un dopo.

Questo vale per qualsiasi trasformazione epocale, storica o tecnologica: è soprattutto in quest’ultimo caso che le trasformazioni, in genere particolarmente rapide e importanti, sono in grado di rivoluzionare totalmente un settore, come dimostra l’incontro tra lo sport e la rete.

Sono pochi i settori così profondamente e rapidamente trasformati dalle infinite potenzialità della rete come lo sport. Molti ambienti hanno visto rivoluzionate modalità di fruizione, basti pensare allo streaming, o di distribuzione, come nel caso del digital retail; nel caso dello sport però le trasformazioni hanno determinato, sotto molti punti di vista, una vera e propria evoluzione.

Il primo aspetto sul quale soffermarsi non può che essere proprio quello della fruizione dello sport, ormai stabilmente associato allo streaming. Esattamente come gli show televisivi, lo sport viene distribuito principalmente tramite piattaforme streaming: il recente accordo tra la Serie A e DAZN, che ha rinnovato i diritti di trasmissione delle partite di Serie A e Serie B al colosso dello streaming sportivo fino al 2029, è solo uno dei tanti esempi. Nonostante sia stabilmente garantita la copertura televisiva dei più importanti eventi sportivi, come quelli delle nazionali, il quotidiano vede protagonista proprio lo streaming.

Una realtà che si coglie di riflesso anche nel successo riscosso da show sportivi prodotti dalle piattaforme streaming: la serie All or Nothing di Prime Video, Drive to Survive di Netflix o la prossima Brawn di Disney+ sono alcuni esempi di docuserie sportive trattate come prodotti di punta dei cataloghi streaming.

Impossibile poi non rimanere colpiti da come la rete abbia determinato la nascita di nuovi sport e la trasformazione di altri. In ambito nuovi sport non si può che guardare agli eSport: il videogaming sportivo ha preso piede fin dagli anni 2000, incamminandosi su una strada ricca di sfide e soddisfazioni.

Le perplessità nel considerare sport il videogioco competitivo sono state via via ridimensionate e, giunti ai nostri giorni, risultano ormai limitate a critiche che si concentrano su alcuni aspetti tutto sommato secondari: se spesso si dibatte su quali videogiochi possano essere considerati eSport, è ormai pacifico che alcuni videogiochi praticati in maniera competitiva siano da considerare sport a tutti gli effetti.

Tra videogiocatori parificati ad atleti e società sportive che collaborano con videogiocatori, era inevitabile arrivare al secondo profilo: la trasformazione di alcuni sport. Sotto questo punto di vista un ottimo esempio si può trovare nel poker: interpretato come disciplina sportiva già dagli anni ’70, il poker sportivo è oggi praticato in maniera dominante online, dove ha potuto assestarsi come una delle discipline più seguite e dinamiche. Grazie all’estrema accessibilità, oltre alle possibilità di studio e approfondimento concesse dalla rete, in breve tempo si sono affermati numerosi giocatori professionisti di poker, presenza fissa dei tanti tornei online. Gli stessi tornei online sono ormai famosi quanto i più iconici circuiti internazionali, dimostrando ulteriormente come il poker sportivo si sia di fatto evoluto grazie alla rete.

Vale anche la pena menzionare una vera e propria rivoluzione portata nello sport dai Big Data, ossia le analisi statistiche di vari dati. Non si tratta di un approccio esclusivamente informatico: già nella massima serie di baseball statunitense gli studi statistici sono stati impiegati per individuare giocatori da tesserare, selezionandoli in base a indicatori diversi e inediti rispetto al classico mercato. La rete, però, ha reso estremamente semplice consultare e approfondire un enorme numero di dati e indicatori. Limitandosi al calcio, basti vedere come si sia rapidamente imposto il valore xG per indicare gli expected goal: per valutare la produzione offensiva di un giocatore, a ogni sua azione viene attribuito un punteggio che indica quante reti ci si poteva attendere. Un dato certamente diverso dai classici gol segnati, ma che aiuta soprattutto quando confrontato proprio con questi, avendo un rapporto tra quanti gol ci si poteva attendere e quanti sono stati effettivamente segnati. L’indicatore è valido anche per una squadra e, ovviamente, per un portiere, per il quale si confrontano i gol subiti in rapporto al valore xG prodotto dalla squadra avversaria. Un sistema di analisi approfondita per la quale sarebbe impossibile prescindere dai dati immagazzinati in rete, dimostrando ancora una volta quanto questa abbia trasformato lo sport a tutto tondo.