Un Teatro dell’Aquila pieno di gente ha accolto il ministro della Salute, Orazio Schillaci giunto a Fermo in occasione della diciottesima Giornata delle Marche dedicata a La Sanità che cambia .
“Quella di oggi è un’occasione preziosa di confronto con il Ministro che ringrazio per aver voluto essere presente qui nella Giornata delle Marche, che abbiamo voluto dedicare al tema della Sanità – ha sottolineato il presidente della Regione Francesco Acquaroli – per cercare di lanciare quelle richieste e di individuare insieme quelle soluzioni idonee a dare le risposte che i cittadini attendono da tanto tempo. Dopo la riforma degli enti sanitari, siamo a lavoro per redigere il nuovo piano sanitario che si basa sullo studio del fabbisogno sanitario reale dei nostri territori. Ma prima di tutto la sanità è costituta dal capitale umano, da medici e operatori ogni giorno in prima linea. Come Regione abbiamo finanziato le borse di studio ma serve un cambio di paradigma a livello nazionale, dove si vada ad intervenire sul tetto di spesa per il personale, sull’impiego dei medici in quiescenza che non possono lavorare più nel sistema pubblico ma possono essere impiegati nel sistema privato con l’accesso alla formazione per i giovani medici. Questioni che vanno affrontate a livello nazionale e sulle quali sappiamo che il Governo è sensibile”.
La manifestazione – che si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’alluvione del 15 settembre scorso – è stata introdotta dai saluti del Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, del Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Dino Latini e del Presidente delle Associazione dei Marchigiani nel mondo Franco Nicoletti. Quindi la proiezione Si prosegue del filmato “Marche, il racconto di un anno”, il resoconto dei principali avvenimenti del 2022, curato da Claudio Sargenti
Il presidente Acquaroli, nella sua introduzione , ha poi aggiunto la sua personale vicinanza alle famiglie delle comunità colpite, per le vittime dell’alluvione e per la persona ancora dispersa, ringraziando il Governo per le risposte tempestive date con la legge di bilancio. “E poi un saluto e un ringraziamento agli – ha aggiunto – operatori sanitari per quello che hanno fatto e quello che stanno facendo in questi giorni . Un grazie di cuore al Ministro per averci onorato della sua presenza a pochi mesi dal suo insediamento , presenza che ci rende orgogliosi e che cogliamo come un’opportunità perché aiuti il sistema sanitario a risolvere nodi antichi e tematiche prioritarie che non possono più aspettare. La pandemia ci ha messo di fronte alla gravità del problema , un sistema che sta soffrendo perché il turnover del personale non esiste: ogni medico che esce lascia un vuoto, pronti soccorso presi d’assalto con codici verdi e bianchi che non riescono a trovare primarie risposte sui territori. In due anni – ha proseguito Acquaroli – abbiamo cercato di intraprendere un percorso migliorativo attaverso alcune riforme importanti , ma adesso siamo nella fase più calda del confronto per l’attivazione del nuovo Piano Socio Sanitario. Soprattutto abbiamo cercato di costruire un modello che possa rispondere alle esigenze delle comunità e invertire logiche e vizi antichi , come la mobilità passiva che ha costi pesanti su tutto il sistema sanitario regionale. Insomma un percorso attento alla risoluzione di carenze croniche ma pesantemente condizionato dai problemi di mancanza di personale , di mancanza di stabilizzazioni, di precarietà ormai inaccettabili. In questo senso siamo in una fase di assoluta gravità , e certo anche al di là della sanità , che comunque subisce ripercussioni anche dalla crisi economica che la guerra russo-ucraina contribuisce ad aggravare. Dobbiamo adeguare le norme per il personale sanitario perché si possa rispondere ai fabbisogni più urgenti , possono essere piccoli aggiustamenti giuridici che sono sciuro questo Governo prenderà in considerazione. Perché di fondo si tratta in ogni caso di dare risposte ai più fragili e ai sofferenti, così ci hanno insegnato i nostri padri che hanno costruito una regione resiliente, una comunità coesa che non ha paura del futuro che ci attende”.