ANCONA. 6 MAR. Comunità montane verso l’addio. La giunta regionale, nel corso della seduta odierna, ha approvato una proposta di legge, da sottoporre all’esame del Consiglio regionale, che prevede lo scioglimento delle Comunità Montane, con la previsione di Unioni Montane più snelle ed economicamente più sostenibili, che associno funzioni e servizi.
“E’ una scelta di semplificazione dei livelli istituzionali – spiega il presidente Gian Mario Spacca – che però salvaguardia le funzioni di tutela e valorizzazione delle aree montane. Era necessario adeguare al mutato quadro normativo l’assetto delle Comunità montane della Regione per favorire sia la gestione associata delle funzioni comunali sia per assicurare la razionalizzazione delle strutture operanti nel territorio, evitando così la sovrapposizione di enti”
“L’idea ispiratrice di fondo – prosegue Spacca – è quella di prevedere l’Unione montana, che si collochi in una logica di continuità istituzionale con le Comunità montane per quanto riguarda lo svolgimento delle funzioni di promozione e valorizzazione della montagna e di esercizio associato delle funzioni comunali, ma che consenta di realizzare, nello stesso tempo, i principi di ottimizzazione delle risorse finanziarie ed umane esistenti”.
La Regione recepisce in questo modo anche le disposizioni sulla spending review in base alla quale nei Comuni montani con meno di 3000 abitanti questo esercizio deve svolgersi esclusivamente mediante convenzione o Unione dei Comuni. Nelle Marche ben 72 Comuni sui 98 appartenenti alle 9 Comunità montane, hanno meno di 3000 abitanti e sono quindi soggetti alla normativa statale relativa agli obblighi di associare le funzioni fondamentali nelle Unioni Montane.