ANCONA. 25 MAR. È marchigiano quello che gli addetti ai lavori già definiscono il “nuovo talento del motociclismo italiano”.
Parliamo di Lorenzo Baldassarri (“Lory Balda”, in pista), ha 16 anni, è nato a San Severino Marche, ma vive a Montecosaro e frequenta il terzo anno del Liceo Scientifico.
Domenica 7 aprile debutterà in Moto3 (la ex 125) sul circuito di Losail in Qatar, in sella a una FTR Honda, per conto del team di Fausto Gresini.
Suo compagno sarà il campione italiano 125GP 2011, Niccolò Antonelli, già protagonista nella stagione scorsa. Alla vigilia della partenza per il Qatar, Lory Balda è stato salutato, in Regione, dall’assessore allo Sport, Paolo Eusebi; dal presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari; dai sindaci di Montecosaro, Stefano Cardinali, e San Severino Marche, Cesare Martini.
Nel corso dell’incontro ha ripercorso “le prime curve” della sua carriera, il brivido di sfrecciare a 240 km/h, i suoi idoli: “Mi ispiro a Valentino Rossi, molte cose cerco di apprenderle da lui, un giorno spero di gareggiare insieme. Anche Franco Uncini mi ha aiutato nelle scelte. È duro conciliare lo studio con lo sport, ho anche scelto una scuola impegnativa; nei momenti più difficili sento l’affetto dei genitori e vado avanti. Anche i professori sono comprensivi”. Per il debutto sul circuito di Losail, Lory Balda ha le idee chiare: “Mi accontento di partire tra i primi dieci e di arrivare primo tra le Honda in gara”. Le premesse ci sono tutte: nel Day1 dei test di Jerez (classe Moto3), Lorenzo è stato il miglior pilota italiano, risultando sempre tra i più veloci, nonostante un meteo inclemente.
“Mi raccomando – è stato l’invito dell’assessore Eusebi – Le Marche sono alla ricerca di un nuovo testimonial. Una tua carriera di successo riempirà di orgoglio tutta la comunità regionale”. Eusebi ha donato al pilota una bandiera delle Marche, “da sventolare nel primo giro d’onore del nuovo Mondiale”.
Lory era accompagnato dai genitori: papà Roberto e mamma Giorgia Giorgini che ha confessato: “È più forte di me: non riesco a vederlo, in corsa, dalla partenza fino alla prima curva; poi mi rincuoro e guardo tutta la gara”.