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Maltrattamenti in famiglia, Polizia arresta 30 enne tunisino ad Ancona

Controlli e sicurezza della Polizia nel territorio ascolano

Nella giornata di ieri, personale delle Volanti interveniva in questa via Cambi per segnalazione di un soggetto in preda ad una crisi di ira, che stava distruggendo un’abitazione. Giunti sul posto i poliziotti riscontravano la presenza di una donna di origini tunisine, madre del maltrattante, un 30enne, già gravato da molti precedenti penali e di polizia, sia in materia di stupefacenti, che per lesioni e maltrattamenti in famiglia. Da quanto riferito agli operatori dalla richiedente, dopo aver trascorso con il marito convivente la notte in P.S. per le lesioni a loro causate dal figlio, nel rientrare presso l’abitazione la trovava distrutta a causa di un violento accesso d’ira del medesimo aggressore, il quale non pago di quanto già causatoli, li andava incontro minacciando di ucciderli. I poliziotti riscontravano in loco quanto dichiarato dalla richiedente, e considerato quanto dalla stessa denunciato in ordine ai maltrattamenti subiti da lei ed il marito, da ultimo con referti di prognosi per 4 giorni alla madre e 25 giorni al convivente di lei, che aveva tentato di proteggerla, procedevano all’accompagnamento del soggetto in Questura e quindi all’arresto dello stesso per maltrattamenti. Come disposto dal P.M. di turno, il tunisino veniva associato al carcere di Montacuto, in attesa della convalida. La Polizia di Stato, da sempre vicina alle Donne vittime di violenza, ribadisce la necessità di denunciare tempestivamente i comportamenti violenti subiti, anche e soprattutto quando il carnefice è un familiare, in quanto la convivenza è di per sé un fattore di rischio. Per questo motivo bisogna imparare a comprendere i segnali di pericolo e a reagire chiamando subito il numero unico di emergenza 112 e non sottovalutare per affetto o amore verso il familiare maltrattante. Purtroppo, sia nel caso di violenza domestica, che di stalking, il rischio di recidive è tra il 7% e il 9%. Per questo motivo i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura provvedono periodicamente a verificare l’attualità delle condotte poste in essere ai danni delle vittime, anche al fine di richiedere adeguate misure di sorveglianza speciale a carico degli indagati, provvedimento che verrà valutato anche nel caso di specie. Il Questore di Ancona: “ Esserci sempre è anche continuare a vigilare sulle vittime di reato per garantire loro sicurezza e protezione. Favorire una risposta di “Rete” ove sia consentito alle vittime di riprendere in mano le redini della propria vita, sostenerle nella lotta per l’autonomia ”